“Tutte le liste sono liste di scopo, elettorali e politiche. Questa per gli Stati Uniti d’Europa è un’alleanza politica, è la richiesta dei riformisti, laici, radicali, liberali e socialisti di proporre agli elettori un’opzione elettorale che potrebbe consolidarsi nel tempo, riunirsi in un format ripetibile anche a medio-lungo termine”. Le parole di Bobo Craxi, Psi, al Riformista hanno aperto il confronto nell’area, provocato reazioni e riscosso adesioni.
Quella degli Stati Uniti d’Europa è una scommessa che prende quota. +Europa riunirà la sua Assemblea nazionale sabato e domenica, ma già ieri si è riunita la componente “Energie Nuove”, guidata da Federico Pizzarotti. Occasione “per discutere insieme di possibili soluzioni propositive, atteso che l’unica cosa che non faremo è andarcene dal partito”, ci dice Piercamillo Falasca.

Si prova a trovare un accordo per andare alla delibera di domenica con una posizione unitaria. E per agevolare questo passaggio e sminare il campo da ulteriori polemiche, il tavolo congiunto – che avrebbe dovuto tenersi ieri – è slittato alla settimana prossima. Sottotraccia, i pontieri di +Europa non hanno mai smesso di parlare con Azione, posto che l’accordo con Italia Viva è cementato e inamovibile. Ieri Carlo Calenda – che aveva incontrato Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi in piazza del Pantheon, per il presidio di solidarietà ad Agi – ha detto la sua su Twitter, ribadendo il veto su Renzi: “Cara Emma senza alcuna polemica. Per Azione non ha alcun senso fare una lista e dire ‘il giorno dopo ognuno andrà per la sua strada’. Non ha alcun senso candidare in UE – mentre combattiamo contro le influenze straniere nei processi democratici europei – chi è pagato da dittatori stranieri. Chiamare la lista Stati Uniti d’Europa non può coprire personaggi e comportamenti che rappresentano l’opposto dei valori europei. Ovviamente tutto ciò non ha senso per Azione ma può benissimo avere senso per te. E lo rispettiamo. Abbiamo proposto a Più Europa di fare una lista comune di altissima qualità, coerente e pulita. La proposta rimane sul tavolo. In ogni caso buona strada”.

C’è poi la polemica di Azione sull’eurodeputata Francesca Donato, ex leghista ora nella Dc di Cuffaro: “E’ nella lista dei parlamentari europei supportati dai russi”, segnala Calenda.
Antonio Noto, con un suo sondaggio, incoraggia e certifica: Stati Uniti d’Europa, al suo debutto nel sondaggio, supererebbe la soglia di sbarramento conquistando già prima della campagna elettorale il 4,5% anche senza candidature di peso. Con le candidature di Matteo Renzi e Emma Bonino arriverebbe oltre il 5%.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.