La barba a metà, le esultanze teatrali e una gag preparata ma tenuta nascosta. Tutto fa show nelle gare di Gimbo Tamberi, soprattutto quando continua a vincere così come ieri sera, negli Europei d’atletica allo Stadio Olimpico di Roma dove ha conquistato il suo terzo oro continentale nel salto in alto. Il primo era arrivato nel 2016, il secondo nel 2022. Un successo che si aggiunge al titolo di campione mondiale ed olimpionico, avvenuto al termine di una gara palpitante.

Dopo un avvio in discesa in cui supera i 2,17 e affronta senza difficoltà i 2,22. Ai 2,26 arriva il primo errore, mentre gli ucraini Doroshchuck e Lavskyy vanno avanti. Poi si riprende, ma ai 2,29 ricade e resta sul materasso a riflettere, in una gara disturbata da quella femminile dei 1000 metri con l’oro vinto da Nadia Battocletti. Ci riprova, un altro errore. La fina è vicina, e all’ultimo tentativo ce la fa, ed esplode la gioia.

Le molle tirate fuori dalla scarpa

Da terzo passa secondo e si riserva il duello finale per l’oro con Lavskyy. L’avversario sbaglia due volte a 2,31, e chiude la sua gara a 2,29. Tamberi si assicura l’oro a 2,31, lì dove poteva fermarsi scegliendo poi di andare oltre, chiede l’asticella a 2,34 e la supera. Decide allora di regalare un piccolo show, accasciandosi a terra vicino alla sua borsa e facendo temere per un infortunio. Dalla sacca tira fuori invece una scarpa di riserva mentre si toglie quella che indossava al momento del salto e ingannando le telecamere prima dello scambio:  inizia a tirar fuori dalla calzatura decine e decine di molle, quelle che certamente servirebbero ai suoi avversari per raggiungerlo. Lo show nello show “Nessuno sapeva di questa cosa, – ammette al termina – nemmeno il mio fisioterapista. Il mio obiettivo è saltare in altro e poi se ci riesco e mi viene qualche strana idea la butto lì, per rendere divertente, un po’ più simpatica la gara che potrebbe risultare noiosa”.

Un salto da Oro Olimpico

Poi l’azzardo, il 2,37 che gli aveva regalato la medaglia a Tokyo 2021, la ripetizione di un pomeriggio italiano magico. Un’altezza eguagliata che vale il record dei campionati e che il russo Silnov (a 2,36) deteneva da 18 anni. Inizia un lungo festeggiamento: abbracci e baci in curva con membri dello staff, amici e la moglie Chiara. Poi il saluto a Mattarella che in tribuna accanto al Presidente del Coni Giovanni Malagò applaude divertito. Una misura stratosferica che lo riconferma ai livelli di tre anni fa. A due mesi dall’Olimpiade, per il portabandiera azzurro è un traguardo che fa sognare.

Redazione

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