Pochi tassisti, alla fine appena cinquecento, hanno sfilato, si fa per dire, per le strade di Roma intonando slogan, esponendo striscioni, accendendo fumogeni e lasciando esplodere bombe carta. Un clima da stadio quello vissuto tra piazza San Silvestro e via del Tritone. Insulti alla concorrenza (“Uber, Uber, vaff…”, “le multinazionali non le vogliamo”, “chi non salita è uberino”) e all’unico oppositore politico che ha ‘osato’ sfidarli: il segretario dei Radicali Italiani Matteo Hallissey, appena 20 anni, arrivato in piazza con indosso una maglietta con la scritta “Fermiamo le lobby, liberalizziamo”.

Tassisti contro Halllissey: insulti e spintoni

Così come emerso in diversi video pubblicati sui social, tra Hallissey e alcuni tassisti si sono vissuti momenti di forte tensione con il segretario dei Radicali che denuncia di essere stato “strattonato e buttata a terra” dai tassisti. “Come Radicali Italiani”, ha detto Hallissey, “chiediamo un impegno concreto contro i soprusi di questa categoria. Chiediamo di contrastare una corporazione che pensa esclusivamente ai propri privilegi e che impone da anni un regime di pressione nei confronti della politica. Questa lobby blocca l’aumento del numero delle licenze. E’ inaccettabile che a causa di questa casta non si garantiscano i diritti dei cittadini a un servizio pubblico garantito ed efficiente”.

Solidarietà a Hallissey arriva da Riccardo Magi, segretario di Più Europa: “Non solo stanno paralizzando la città, cercando di forzare i blocchi delle forze dell’ordine, creando disagi agli utenti in tutta Italia. A Roma sono arrivati persino a spintonare il segretario di Radicali italiani Matteo Hallissey, a cui va tutta la mia solidarietà e quella di +Europa: l’unica sua colpa era indossare una maglia con la richiesta di liberalizzazione ed essere contro questa lobby difesa da tutte le forze politiche che sta bloccando un settore economico fondamentale per il nostro Paese. In tutto questo, dov’è il ministro dei Trasporti Salvini? Perché non ha precettato lo sciopero come ha fatto con tutte le altre mobilitazioni dei lavoratori? Le file nelle stazioni e negli aeroporti di persone in attesa di un taxi sono sotto gli occhi di tutti. Così come è sempre più evidente che bisogna aumentare le licenze a liberalizzare il settore”.

Bittarelli: “Manifestazione non riuscita”

Sull’iniziativa dei tassisti è intervenuto Loreno Bittarelli, presidente Uri-Unione radiotaxi italiani e Radiotaxi 3570 Roma, insultato più volte dai partecipanti alla manifestazione. “Ho visto le foto e i video della manifestazione dei taxi in atto a Piazza S. Silvestro a Roma, oltre ad aver ascoltato alcuni slogan offensivi nei confronti della mia persona, ma l’adesione alla protesta sembra sia molto scarsa: se togliamo i poliziotti in borghese della Digos, i giornalisti presenti e qualche curioso passante e considerando che solo a Roma gli autisti dei taxi, con le doppie guide, sono più di 8.000 e che partecipano anche le delegazioni di altre città d’Italia, non si può dire che la manifestazione sia riuscita”.

Tassisti a casa e non i piazza: disagi

Poca partecipazione ma tante criticità per l’utenza: “Sono riusciti invece i disagi ai cittadini, perché moltissimi tassisti hanno preferito rimanere a casa per paura di ritorsioni, ma non hanno partecipato alla protesta perché ormai hanno capito che questi sindacati non fanno il bene della categoria, ma così facendo la portano allo sbando – denuncia – Protestare contro la bozza di un decreto del quale non si conosce ancora il testo definitivo e sul quale nell’ultima riunione al ministero ci era stato assicurato che dopo l’esame delle Autority ci sarebbe stato risottoposto e sul quale sarebbe stato possibile fare ulteriori aggiustamenti, ci sembra davvero paradossale. La cosa più sensata sarebbe stata quella di decidere il da farsi solo dopo aver visionato la bozza del decreto, e non prima”, conclude Bittarelli.

Redazione

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