La Russia fuori dal Trattato per la messa al bando degli esperimenti nucleari. Il presidente Vladimir Putin ha firmato la legge che revoca la ratifica della Russia del Trattato che dal 1996 mette al bando tutte le esplosioni nucleari, compresi i test dal vivo di armi nucleari. Trattato che, tuttavia, non è mai entrato in vigore perché alcuni Paesi chiave – tra cui Stati Uniti e Cina – non lo hanno mai ratificato. Proposta di legge approvata dal Parlamento russo con un processo accelerato.

Durante le audizioni parlamentari, lo speaker della Duma di Stato Vyacheslav Volodin ha dichiarato che la revoca del trattato è una risposta al “cinismo” e agli “atteggiamenti beceri” degli Stati Uniti sulle armi nucleari. Proseguono le esercitazioni in Russia, impegnata dal febbraio 2022 nella guerra in Ucraina. La scorsa settimana il leader del Cremlino ha supervisionato esercitazioni con missili balistici in quello che il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha detto essere un’esercitazione per un attacco nucleare di ritorsione “massiccio” contro un nemico non nominato. Nelle settimane precedenti Putin ha anche dichiarato di non essere “pronto a dire” se la Russia effettuerà test nucleari dal vivo.

Il Trattato che vieta gli esperimenti nucleari, sebbene non sia mai entrato in vigore, è stato ratificato da 178 Paesi e ha un valore simbolico. I suoi sostenitori affermano che ha stabilito una norma internazionale contro i test dal vivo di armi nucleari, ma i critici affermano invece che il potenziale dell’accordo rimane irrealizzato senza le ratifiche delle principali potenze nucleari. Il Parlamento russo aveva ratificato l’accordo nel giugno 2000, sei mesi dopo che Putin era diventato presidente.

Redazione

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