Dove la metto Licia Ronzulli? La lista da portare al Colle non si compone, la trattativa per la spartizione dei ministeri a destra non si chiude se non si trova un accordo sul posto da dare alla (neosenatrice) assistente personale di Berlusconi. Il Cavaliere non molla. Giorgia Meloni nemmeno. Forza Italia vuole per lei un ministero pesante. Giorgia Meloni ha già sbarrato la porta di Sanità e Istruzione. Forse le tocca il Turismo.

Forza Italia e Lega alle elezioni hanno preso meno di un terzo dei voti di Fratelli d’Italia. E sulla partita Ronzulli il dato viene fatto pesare. Perché Berlusconi vuole questa prova di forza proprio sulla sua assistente, la potentissima sentinella di Arcore? Perché non si impunta su altro? Il braccio di ferro pare essergli utile ad alzare il prezzo sul resto. A prenotarsi la Giustizia e lo Sviluppo economico. Per la Giustizia Forza Italia vuole Francesco Paolo Sisto o l’ex presidente del Senato Elisabetta Casellati, che non ha fatto una piega dove la tranvata presa nel tentativo di essere eletta presidente della Repubblica (king maker maldestro Salvini) e ambisce a un risarcimento morale. Per lo Sviluppo economico l’immarcescibile coordinatore nazionale Antonio Tajani che però al vertice con Berlusconi ieri non c’era.

La casella davvero preziosa rimane via XX settembre. Fratelli d’Italia può lasciarla alla Lega e mandarci Giorgetti, regalo avvelenato per Matteo Salvini che si ritroverebbe così con il ministero fondamentale al suo partito sì, ma in mano al suo avversario interno, quello che minaccia sempre strappi e poi non strappa mai, rivale molle ma pur sempre rivale. Se Giorgia Meloni dà alla Lega il Mef può imporre a sua volta Ignazio La Russa alla presidenza del Senato. Dove sarebbe potuto andare il leghista Calderoli. E dove la maggioranza potrebbe anche vacillare. E lì Calderoli, che i regolamenti parlamentari li conosce e li sa usare, potrebbe esser lì determinante.

La disponibilità a prendersi il Mef (e quindi a mollare qualcosa) l’ha data la Lega ieri mattina, aprendo così le danze: “Sarebbe motivo di grande soddisfazione e orgoglio occuparsi con un ruolo rilevante anche di Economia e Finanze”. Se La Russa farà il presidente del Senato, la Lega si prenderà la presidenza della Camera. Vorrebbe lì il capogruppo uscente, Riccardo Molinari. Giorgia Meloni uscendo da Montecitorio ieri sera così ha chiosato la giornata: «Il nostro sarà il governo più politico di sempre».