Il vertice di FdI
Meloni ‘frena’ gli alleati Salvini e Berlusconi sui ministeri: “Al Governo solo i migliori, nessun problema ricorrere ai tecnici”
Nonostante la richiesta da parte degli alleati di poltrone di governo, un esecutivo fortemente “politico”, Giorgia Meloni tira dritto. Nel corso della riunione tenuta questa mattina nella sede di Fratelli d’Italia in via della Scrofa a Roma, assieme ai membri dell’esecutivo nazionale del partito, la premier in pectore ha ribadito quello che da giorni filtra dai retroscena giornalistici.
Il concetto ribadito dalla Meloni ai suoi, come rivelato da fonti interne al partito alle agenzie, è che non esiste un problema sulla scelta di ministri tecnici o politici: l’obiettivo della Meloni, avrebbe detto la leader di FdI nella riunione, alla presenza tra gli altri di Andrea Delmastro, Ignazio La Russa, Fabio Rampelli, Raffaele Fitto, Marcello Gemmato, Tommaso Foti e i capigruppo parlamentari Luca Ciriani e Francesco Lollobrigida, “è quello di avere una squadra formata da persone di alto profilo, all’altezza della situazione. Se in un dicastero l’alleanza di centrodestra non ha un esponente di livello adeguato non c’è alcun problema ad affidare a un tecnico quell’incarico”.
“Nessuno pensi – ha poi continuato la presidente del partito – di risolvere i problemi interni al proprio partito proponendo nomi per l’esecutivo. Dobbiamo dare alla nazione un governo di altro profilo“.
Parole che ovviamente non faranno contenti i due partner di coalizione, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi: il primo in particolare già in campagna elettorale, dunque prima del voto del 25 settembre, ripeteva un giorno sì e l’altro pure di puntare al ritorno al Ministero dell’Interno.
Una poltrona rovente, visti i precedenti dello stesso Salvini, a processo proprio per la gestione del ‘suo’ Viminale della vicenda Open Arms. Anche se da Fratelli d’Italia proprio oggi sono arrivate parole concilianti per il segretario del Carroccio, alle prese con un partito in subbuglio al di là delle ‘versioni ufficiali’.
Per il fedelissimo della Meloni Fabio Rampelli non c’è alcun veto su Salvini sul Viminale: “Tutti hanno una lista della spesa, non credo che questo possa essere rappresentato come un problema. Hanno dato delle indicazioni su cui si discuterà. Nervosismo non c’è – ha aggiunto Rampelli-, l’attenzione legittima del circuito mediatico crea molto più nervosismo di quanto ce ne sia nella realtà”.
Tornando alla riunione dell’esecutivo nazionale di FdI, i membri hanno ovviamente dato pieno mandato alla Meloni in vista della formazione del nuovo governo, senza fornire alcun nome, come ampiamente previsto e sottolineato anche dal senatore Ignazio La Russa alla fine dell’esecutivo. Ai giornalisti uno dei ‘papabili’ ministri ha spiegato che nel corso del vertice “non si è parlato di nomi, non si è parlato di veti o di formazioni. Tutti abbiamo dato al presidente Meloni la nostra piena assicurazione di fidarci del suo giudizio in questa fase”.
All’esecutivo nazionale la leader ha sottolineato che in questo momento, di fronte alle sfide imposte da caro energia, guerra in Ucraina e inflazione, “serve responsabilità, occorre mantenere i nervi saldi. La sfida decisiva arriva adesso”, è stato il ragionamento della Meloni. Premier in pectore che ha evidenziato ai suoi come al Paese serva “il miglior governo possibile” perché “saranno settimane e mesi difficili”, con la necessità inoltre di “mantenere una linea internazionale ben salda nella cornice atlantista”.
In una sorta di ‘discorso motivazionale’ Meloni ha ricordato ai membri dell’esecutivo nazionale anche una data a suo modo storica, visto che il prossimo 21 dicembre ricorrerà il decennale della fondazione di Fratelli d’Italia. “Dieci anni fa non potevamo immaginare i traguardi che avremmo raggiunto: con orgoglio raccogliamo i frutti di un lavoro duro, portato avanti con determinazione e costanza, senza mai prendere scorciatoie. Siamo partiti dall’1.98% per arrivare a essere oggi il primo partito italiano con il 26 per cento”, ha voluto sottolineare Meloni ai suoi.
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