Benedetto Pepe ieri sera era a cena con alcuni colleghi a Pozzuoli quando è stato colto da un malore. A dare la notizia della tragica morte di un professionista stimato e apprezzato dai parenti e dai colleghi il presidente del sindacato nazionale del Saues, sindacato autonomo urgenza emergenza sanitaria, Paolo Ficco. Oltre che di cordoglio queste sono anche ore di rammarico per le accuse dei ritardi dei soccorsi. L’uomo è morto nel ristorante prima dell’arrivo dell’ambulanza.

Pepe era coordinatore nazionale del Saues. Ficco ha ricordato Pepe come “medico psichiatra tra i più attivi del nostro sindacato, padre esemplare, raro esempio di generosità sul lavoro e nella vita sociale” e ha evidenziato “col dolore per la sua scomparsa il rammarico per la mancata tempestività dell’intervento dell’ambulanza del 118 lungamente attesa nel ristorante laddove i medici presenti si erano prontamente attivati per praticare i primi possibili soccorsi del caso”.

Il medico avrebbe sofferto una fibrillazione ventricolare che ha causato un arresto cardiaco, come ricostruito da Il Corriere del Mezzogiorno. I colleghi, una decina, sul posto per la cena hanno portato i primi soccorsi e hanno tentato di rianimarlo. Al ristorante sono arrivati anche i familiari. Pepe aveva 71 anni, molto specializzato nella cura alla depressione. Appassionato di teatro e cabaret, era sposato con la moglie Angela Aiello, padre dei figli Luca e Daniele.

“Chi lo ha conosciuto, anche solo per 5 minuti, ha potuto appurare la sua enorme bontà d’animo, simpatia e professionalità. Doti che rimarranno per sempre nel mio cuore e nel cuore di chi lo ha conosciuto”, ha scritto sui social il figlio Luca Antonio Pepe. “A chi di competenza, chiedo di appurare se ci sono state disfunzioni nei processi di soccorso. Alla politica chiedo di approvare una legge che obblighi gli esercizi commerciali a dotarsi di un defibrillatore”. Centinaia i messaggi di cordoglio che si leggono in queste ore sui social. “Un valido professionista medico. Un attivista appassionato. Un signore di anima e di comportamenti. Sono triste e affranta”. Cordoglio anche a Casamicciola, dove per lungo tempo il dottore aveva vissuto con la famiglia, candidandosi anche alle elezioni comunali nel 2019. “Una grave perdita, incolmabile per tutti noi”.

La polemica sul ritardo dell’ambulanza era stata già ridimensionata dal collega Ficco: “L’affermazione del ritardo dell’intervento sicuramente non era rivolto ai tempi di intervento previsti dalla normativa, ma al fatto che più tempestivamente si interviene in casi di fibrillazione ventricolare e più è probabile che si verifichi la conversione della fibrillazione e pertanto meno danni agli organi vitali, così come riportato dalle linee guida internazionali in materia”. I responsabili del servizio 118 dell’area flegrea hanno dichiarato al Corriere che i minuti di attesa sono stati 13 – non così tanti per un sabato sera.

Una prima risposta alle polemiche era arrivata dalla pagina Nessuno Tocchi Ippocrate, organizzazione a sostegno dei sanitari aggrediti o maltrattati sul posto di lavoro, in particolare quelli del 118. “Qualche testata giornalistica ha riportato un virgolettato del Dott. Paolo Ficco (presidente SUAES) il quale attribuiva un ritardo della ambulanza, ci preme precisare che i mezzi di soccorso intervenuti (ambulanza ed automedica) hanno raggiunto il target abbondantemente nei tempi previsti dai LEA. Purtroppo la dispercezione temporale in momenti di panico è molto frequente. Nessuna polemica dinanzi alla morte! Resta il dolore per la perdita di un validissimo collega”. I funerali si terranno alle 17:00 presso la Chiesa Addolorata alla Pigna, in via Pigna 203, nel quartiere Arenella.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.