Ambiente
Transizione energetica, l’Italia conferma un indirizzo chiaro: la risposta sul quadro sanzionatorio

Il governo Italiano ha finalmente presentato un progetto di Legge delega su tre punti chiave della transizione energetica: un quadro per la filiera del Carbon Capture and Storage in Italia (il progetto Ravenna Ccs prevede lo stoccaggio della CO2 nei giacimenti di gas esauriti al largo di Ravenna); la designazione dell’Autorità di regolazione per l’Idrogeno ai sensi della direttiva (UE) 2024/1788. Ultimo, ma non il meno importante, l’adempimento degli obblighi sulla riduzione delle emissioni di metano nel settore oil and gas, previsti nel regolamento europeo. Finalmente, come ha sottolineato, il ministro Pichetto Fratin, nel corso degli Stati Generali dell’Energia di Forza Italia “Il provvedimento si inserisce pienamente negli impegni assunti dall’Italia in sede europea e conferma la nostra volontà di guidare il processo di innovazione e sostenibilità energetica, con serietà ed efficienza”.
La parte sul Metano conferma gli impegni del PNIEC, colma un ritardo e, indicando le autorità competenti, liquida i sospetti di un “attendismo” legato al tentativo di alcuni paesi europei, soprattutto Ungheria, Slovacchia ed in parte Romania, di depotenziare la spinta alla riduzione delle emissioni di metano. L’Italia invece c’è, ha confermato un indirizzo chiaro dando forza di legge al quadro sanzionatorio, ed è probabilmente il primo Paese europeo a farlo.Ora gli impegni degli operatori hanno un quadro chiaro, ed esiste uno standard europeo costruttivo. Scegliendo di proseguire nel percorso avviato durante l’ultima legislatura europea sulle emissioni di metano-ha detto Flavia Sollazzo direttrice per la Transizione di Environmental Defense Fund Europe – l’UE e l’Italia riaffermano un ruolo di leadership da valorizzare. Il metano è oltre 80 volte più potente della CO₂ nel breve termine, eppure esistono già tecnologie efficaci per rilevare e prevenire perdite, flaring e venting. Ridurre gli sprechi di metano – tanto a nord quanto a sud del Mediterraneo – significa conservare risorse energetiche preziose e contenere il cambiamento climatico, senza frenare la crescita. Il governo delle molecole (CO2, Idrogeno, e Metano) può riscrivere la transizione, rafforzando la sicurezza degli approvvigionamenti, la resilienza delle infrastrutture, la decarbonizzazione ed i vantaggi per il clima, i cittadini e gli investitori.
L’ affidabilità di fornitori più puliti, ci mette in una situazione di maggiore forza: il mercato deciderà quanto, la sicurezza e sostenibilità decideranno cosa e come. Una addizione intelligente di tecnologie che si sostengono, con scelte politiche che non compromettono ma garantiscono gli obiettivi strategici, economici ed ambientali. Il carattere globale di queste scelte, pur contrastato dalla nuova amministrazione USA, è sostenuto da investitori globali; nell’accordo strategico firmato il 23 giugno da UE e Canada, (quarto produttore mondiale di petrolio e il quinto produttore di gas naturale) estendono la loro partnership co-organizzatori del Global Methane Pledge per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni globali di metano di almeno il 30% rispetto ai livelli del 2020 entro il 2030.Il prossimo passo Italiano dovrebbe essere espandere cooperazione, pragmatismo e sostenibilità, su questa filiera, al Piano Mattei dove non mancano iniziative sull’energia e per le rinnovabili, ma dove non viene valorizzato a sufficienza il “pilastro strategico” della riduzione di CH4: per essere Hub non basta stare nel Mediterraneo, ma si debbono catalizzare sfide e scelte pubbliche e private che avvantaggino tutti offrendo alle industrie e ai nostri partners nuove capacità di crescita.
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