“La situazione del trasporto pubblico per i pendolari continua ad essere drammatica e insostenibile. E i risultati si vedono: anno dopo anno si registra una quota crescente di cittadini/pendolari che ritornano all’auto con una preoccupante ricaduta sociale, economica e ambientale. Per la Campania, come per l’intero Paese, e’ proprio il caso di dirlo, e’ uno di quei treni che “passano una volta sola”, ma una buona parte del Paese rischia di attenderlo sul binario sbagliato: il Next Generation EU potrebbe rappresentare la svolta per un trasporto su ferro sostenibile, se le risorse europee disponibili fossero accompagnate da una chiara e puntuale visione di obiettivi, riforme e investimenti che da qui al 2030 guardino in primo luogo agli spostamenti nelle aree urbane e alla rete ferroviaria del Sud”. Cosi’ Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania, sullo stato del trasporto ferroviario sul territorio regionale analizzato nel rapporto Pendolaria, da cui e’ emerso un vertiginoso calo dei pendolari e una conferma dell’eta’ troppo elevata dei treni in circolazione. “Al centro del Recovery Plan – suggerisce – vanno messe scelte di mobilita’ al 2030 capaci di accelerare la decarbonizzazione e migliorare l’accessibilita’. In tal senso, un ruolo di primo piano devono giocare le aree urbane dove avvengono oltre due terzi degli spostamenti delle persone e l’obiettivo deve essere incrementare il numero di viaggi al giorno su treni regionali e metropolitane”. Per Legambiente sono tre gli obiettivi prioritari da porre al centro degli investimenti nei prossimi dieci anni per rilanciare la mobilita’ sostenibile nel nostro Paese: recuperare i ritardi infrastrutturali nelle aree metropolitane, elettrificare le linee ferroviarie al Sud e potenziare le linee nazionali secondarie e completare il rinnovo e il potenziamento del parco circolante.