Il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha consegnato la lettera di dimissioni al premier Giuseppe Conte. È’ quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.
La decisione del responsabile del Miur, a quanto si apprende, è legata ai fondi, a suo dire non dire non sufficienti, inseriti nella manovra per il ministero. Già nei mesi scorsi Fioramonti aveva più volte dichiarato che, se non fosse rimasto soddisfatto, avrebbe lasciato il suo ruolo dopo l’approvazione della legge di bilancio.

Secondo indiscrezioni torna a circolare il nome di Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia. Morra era già stato indicato come papabile per diventare ministro durante la formazione del governo Conte-bis.

Le dimissioni non avrebbero però un sapore antigovernativo. Fioramonti andrebbe a costituire un gruppo alla Camera a sostegno del premier come embrione di un nuovo soggetto politico. Nei giorni scorsi si sono fatti i nomi di alcuni deputati che potrebbero seguirlo, tra cui Nunzio Angiola e Gianluca Rospi, ma anche l’ex M5s Andrea Cecconi. Insomma, si moltiplicano le voci su possibili gruppi contiani nei due rami del Parlamento.

In particolare, Fioramonti nella missiva inviata al premier, avrebbe spiegato che secondo lui bisognava rivedere l’Iva, anche lasciando l’aumento, per incassare i 2-3 miliardi che chiedeva per il suo ministero e che di fronte al blocco dell’aumento ha capito che non c’era volontà di fare maggiore gettito e dunque non ci sono più le condizioni per andare avanti.