Avrebbero svolto “l’attività in modo non adeguato”, così che il convoglio è finito su binari di servizio, non destinati al traffico ordinario, né in grado di sostenere l’Alta velocità. Per questo motivo 5 operai Rfi hanno ricevuto l’avviso di garanzia indagati per il disastro ferroviario avvenuto giovedì mattina a Ospedaletto Lodigiano, con il deragliamento di un treno Frecciarossa che è costato la vita ai due macchinisti e che ha provocato il ferimento di 31 persone tra viaggiatori e personale.
“È un atto necessario per lo svolgimento, in forma garantita, degli accertamenti tecnici irripetibili”, sottolinea la procura di Lodi. Nel pomeriggio negli uffici Polfer di Piacenza gli interrogatori dei 5 dipendenti. Hanno tra i 30 e i 40 anni e l’azienda fornirà loro difensori di fiducia. Lunedì verrà dato formalmente l’incarico ai periti “due consulenti dotati di grande esperienza” che, per conto dei magistrati, dovranno ricostruire l’accaduto.
Oggi “è stata, inoltre, effettuata l’autopsia sui corpi dei macchinisti deceduti, di modo da rendere disponibili al più presto le salme per lo svolgimento delle esequie”: lo sottolinea in una nota la Procura di Lodi. I consulenti della Procura di Lodi che riceveranno il formale incarico lunedì, dovranno svolgere, “al più presto, le attività irripetibili volte a accertare la funzionalità dello scambio e di tutti i dispositivi a esso collegati” riguardo al Frecciarossa deragliato.
Tre hard disk contenenti filmati del deragliamento sono stati sequestrati dagli agenti della Polizia ferroviaria. Uno si trovava sulla carrozza 3 del convoglio gli alti due nell’edificio del posto manutenzione “Livraga”, dove c’è il posto di sezionamento automatico. Sotto sequestro anche tutte le carrozze del treno, così come la scatola del sistema informativo di condotta Dis recuperato nella carrozza di testa: quella proiettata in aria dall’impatto. Sequestrati anche il libretto statistico della manutenzione del Posto Movimento con le annotazioni a dal 14 giugno del 2018, il modello della corrispondenza telefonica dello stesso Posto Movimento dal 10 marzo del 2014 alle prime ore di giovedì scorso, i binari Alta Velocità e quelli, di servizio adiacenti. Ai sequestri erano presenti il direttore territoriale Produzione Emilia Romagna di Rfi e il dirigente responsabile della Manutenzione impianti Av Trenitalia di Milano.
Nella nota la procura assicura che “le ulteriori indagini continuano con grande impegno da parte di tutte le forze di polizia coinvolte nelle complesse attività investigative coordinate da questa Procura e si auspica che esse portino in tempi ragionevolmente brevi all’accertamento delle eventuali responsabilità”.
Sul luogo in cui è deragliato il treno è arrivato un camion-gru: il primo di una lunga serie di mezzi che serviranno a rimuovere il convoglio dai binari. Le operazioni di rimozione delle carrozze si prevede possano iniziare la prossima settimana. Prima che ricomincino a circolare i treni dell’Alta Velocità sui binari potrebbero volerci ancora diverse settimane.
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