I negoziati in solitaria tra Usa e Russia a Riad, in Arabia Saudita, con il presidente ucraino Zelensky che dice di aver appreso dai media dell’incontro che non prevedeva la presenza della sua Ucraina, in guerra ormai da quasi tre anni dopo l’invasione russa di fine febbraio 2022, e il colpo basso riservato dal Donald Trump al leader di Kiev. Continua a farsi sempre più incandescente la presunta trattativa sulla fine del conflitto. Trattativa che, per il momento, vede la stessa Ucraina e l’Unione Europea escluse da qualsiasi tavolo.

Gli attacchi di Trump a Zelensky

Nelle scorse ore le parole del presidente americano nei confronti di Zelensky cristallizzano, se ancora ve ne fosse bisogno, il nuovo mondo trumpiano. L’inquilino della Casa Bianca definisce Zelensky un “dittatore mai eletto” e un “comico mediocre” che è riuscito ad ottenere centinaia di miliardi dagli Stati Uniti di Joe Biden per “una guerra che non avrebbe mai vinto”. Parole eloquenti quelle di Trump che provoca ulteriormente il leader ucraino aggiungendo – via Truth – che “Zelensky ammette che metà dei soldi che gli abbiamo inviato sono “mancanti”. Si rifiuta di indire elezioni, è molto basso nei sondaggi ucraini e l’unica cosa in cui è stato bravo è stato suonare Biden come un violino”.

In quest’ottica Trump fa sapere che l’attuale consenso in patria di Zelensky non supera il 4%. Secca la replica del diretto interessato: “​Abbiamo visto questo dato del 4% e sappiamo che si tratta di disinformazione russa. Lo capiamo, e abbiamo le prove che queste cifre sono oggetto di discussione tra America e Russia. Cioè, il presidente Trump – con grande rispetto per lui e per il suo popolo – purtroppo vive in questo spazio di disinformazione”.

Lo sdegno della Francia: “Non capiamo logica Usa”

Parole quelle di Trump che rappresentano una chiara strategia per invogliare l’oramai ex alleato Usa ad accettare le condizioni della fine della guerra scelte da statunitensi e russi. “Non capiamo la logica americana” sottolinea la portavoce del governo francese Sophie Primas esprimendo perplessità dopo gli attacchi mossi da Trump.

Gli elogi di Putin: “Trump un moderato”

Una situazione a favore di Putin che da una parte accusa i leader d’Europa di avere “effettivamente interferito direttamente nel processo elettorale negli Stati Uniti, arrivando al punto di insultare direttamente uno dei candidati”, dall’altra coccola Trump dicendosi di essere “sorpreso” dalla sua “moderazione nei confronti dei suoi alleati”, nonostante i presunti “comportamenti rozzi” di quest’ultimi. Il dittatore russo provoca poi l’Ucraina sottolineando che “l’isteria” di Zelensky per non essere stato invitato al tavolo negoziale “è inappropriata”. Putin fa sapere che “Trump mi ha detto durante una conversazione telefonica che naturalmente gli Stati Uniti presumono che il processo negoziale si svolgerà con la partecipazione sia della Russia che dell’Ucraina. Nessuno esclude l’Ucraina da questo processo”.

Zelensky, dal canto suo, apre alla fine della guerra “entro quest’anno“, dichiarando apertamente che la Nato, tanto bistrattata da Trump, resta la migliore garanzia di sicurezza per Kiev. Poi replica allo stesso presidente americano: “Donald Trump vive in uno spazio di disinformazione russa” e starebbe aiutando “la Russia ad uscire dal suo ‘giusto’ isolamento globale. Questo non è positivo per l’Ucraina. Stanno tirando fuori Putin dall’isolamento”.

Redazione

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