Era scomparso nel nulla da alcune ore, tanto che i familiari avevano diffuso un appello via social e tramite i mezzi di informazione locali per aiutare nelle ricerche. È stato trovato senza vita ieri sera all’interno di uno stabile del centro di Trieste, un ostello in via Rittmeyer, un 17enne triestino di origini serbe, Robert Trajkovich.

Non una morte naturale, quella del giovane: il 17enne sarebbe stato infatti ucciso, strangolato da un 20enne che nel corso della notte avrebbe reso delle dichiarazioni in merito all’accaduto agli inquirenti.

Un omicidio dal movente passionale: i due, secondo quanto emerso dalle prime indagini, si contendevano una ragazza.

Il corpo di Robert è stato trovato in una stanza dell’ostello, dove non c’erano tracce di sostanze stupefacenti. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Trieste, coordinati dal pm Lucia Baldovin. Sul luogo dell’omicidio sono intervenuti anche scientifica e il medico legale Fulvio Costantinides, che hanno trascorso nel palazzo la nottata per ricostruire l’esatta dinamica dell’omicidio.

Per Peter Trajkovich, padre del 17enne ucciso nella serata di sabato, il figlio “è stato vittima di un’imboscata”. “Robert – spiega il padre – aveva un appuntamento con la sua ragazza in una struttura ricettiva. Il suo ex fidanzato, un 20enne di origini marocchine, era geloso. Gli ha teso un’imboscata. Robert aveva avvisato che stava arrivando dal rione di S.Giacomo. L’ex ragazzo si trovava con la giovane.Quindi è sceso, gli sarebbe andato incontro e l’avrebbe strangolato. C’era anche un romeno con lui.Non si sa se l’hanno messo in macchina o se l’hanno strangolato subito”.

Redazione

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