“Sospetta violazione degli obblighi di contrasto ai contenuti illegali e alla disinformazione”. È una delle motivazioni, forse la principale, per cui l’Unione Europea ha avviato una procedura formale di infrazione nei confronti di X, il social che si chiamava Twitter, di proprietà di Elon Musk. L’annuncio è stato dato dal commissario Ue al Mercato interno Thierry Breton.

La procedura d’infrazione e il Digital Service Act

Oltre alla motivazione già citata, Breton ha spiegato che la procedura sia stata aperta per una “sospetta violazione degli obblighi di trasparenza” e per un “design ingannevole dell’interfaccia utente”. Per la prima volta, quindi, la Commissione europea ha avviato una procedura basandosi sul Digital Service Act (Dsa). Una novità rimarcata anche da un portavoce dell’esecutivo Ue in un briefing con la stampa.

“Più alto è il rischio che le grandi piattaforme rappresentano per la nostra società, più specifici sono i requisiti del Digital Services Act. Prendiamo molto sul serio qualsiasi violazione delle nostre regole”, sono state le parole della vice presidente della Commissione, con delega alla Concorrenza, Margrethe Vestager.

La nota della Commissione su X

In una nota, la Commissione ha poi spiegato cosa comporti per il social comprato da Musk. “Dopo l’avvio formale del procedimento, la Commissione continuerà a raccogliere prove, ad esempio inviando ulteriori richieste di informazioni, conducendo colloqui o ispezioni. L’avvio di un procedimento formale autorizza la Commissione ad adottare ulteriori misure di esecuzione, quali misure provvisorie e decisioni di non conformità. La Commissione ha inoltre la facoltà di accettare qualsiasi impegno assunto da X per porre rimedio alle questioni oggetto del procedimento. La Dsa non fissa alcun termine legale per la conclusione del procedimento formale. La durata di un’indagine approfondita dipende da una serie di fattori, tra cui la complessità del caso, la misura in cui l’azienda interessata collabora con la Commissione e l’esercizio dei diritti di difesa”.

Secondo Palazzo Berlaymont, a essere sotto osservazione è “l’efficacia delle misure adottate per combattere la manipolazione delle informazioni sulla piattaforma, in particolare l’efficacia del sistema delle cosiddette “Note della comunità” di X nell’Ue e l’efficacia delle relative politiche che attenuano i rischi per il discorso civico e i processi elettorali”.

Redazione

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