Gli effetti del Covid sono stati “devastanti per il mondo delle imprese” e “in assenza di adeguati sostegni e di un preciso piano di riaperture, rischiano la definitiva chiusura 300mila imprese del commercio non alimentare e dei servizi, di cui circa 240mila esclusivamente a causa della pandemia”.

È il campanello d’allarme suonato dall’Ufficio Studi Confcommercio, che ha stilato un report sulla percezione dell’usura tra le piccole imprese del commercio e dei servizi. Le difficoltà economiche per le imprese riguardano soprattutto la perdita di fatturato, la crisi di liquidità e le complicazioni burocratiche, e il fenomeno è molto più marcato al Sud Italia, con Napoli, Bari e Palermo che risultano le città più esposte al rischio usura.

“Contro tutti i fenomeni criminali, servono misure di contrasto più incisive e una maggiore cultura della legalità”, si legge nel documento. In particolare l’usura registra una crescita di 14 punti percentuali rispetto al 2019, passato ora al 27%. Inoltre, sono circa 40 mila le imprese del commercio, della ristorazione e dell’alloggio considerate “a rischio usura”.

La percezione di insicurezza è maggiore tra le microimprese che a causa della pandemia hanno vissuto tre maggiori difficoltà: crollo del fatturato per il 50,7%, problemi di liquidità per il 35,3% e lotta contro le complicazioni burocratiche per il 14%. “Mediamente – prosegue il rapporto – Napoli e Bari stanno sempre ai primi posti in graduatoria e Palermo comunque è una volta al terzo posto e due volte a metà classifica, Milano e Torino nel Nord-Ovest e Padova per il Nord-Est presentano le percezioni meno preoccupanti”.

A incidere anche il basso dato sulle denunce. “A frenare la propensione a denunciare – spiega Confcommercio – non è tanto la speranza di poter restituire il prestito, quanto la paura di subire ritorsioni, la percezione di essere soli, la poca fiducia nella giustizia e il senso di vergogna”.

E proprio nelle prime ore di stamattina il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone, denunciate nel 2017 da un imprenditore per estorsione aggravata dal metodo mafioso. La vittima, trovatasi in gravi difficoltà economiche, si era rivolto a un suo parente per avere un prestito di circa 5mila euro con la promessa di restituirlo interamente insieme a mille euro di interessi. Se non avesse consegnato la somma, era stato minacciato del furto di tutte le autovetture dei suoi parenti a Napoli.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.