L’istruttore ha dato l'allarme scivolando su un solo sci a valle
Valanga in Val di Rhemes, recuperati tre corpi delle guide: “Nessuna speranza di trovarli vivi”

Una valanga di neve li ha travolti mentre stavano facendo l’ultima tappa dell’addestramento per diventare guide alpine in Valle d’Aosta. Erano sul confine tra Italia e Francia, in Val di Rhêmes, nella zona Tsanteleina, quando la coltre di neve li ha sommersi in pochi secondi. Dispersi per una notte intera sotto metri di neve, sono stati individuati ma sin da subito secondo i soccorritori la speranza di trovarli ancora in vita è nulla. I loro corpi sono stati recuperati con grande difficoltà. Una sorte tremenda toccata ai tre scialpinisti. Si tratta di Lorenzo Holzknecht, di 39 anni, campione di scialpinismo, nato a Sondalo e cresciuto a Bormio, Sandro Dublanc, di 44 anni, maestro di sci di Champorcher, e il finanziere Elia Meta, di 37 anni, in servizio nella caserma di Entreves. I soccorsi hanno lavorato incessantemente, frenati dalla scorse ore dal maltempo incalzante.
I tre allievi erano impegnati con il loro istruttore Matteo Giglio, della Valle d’Aosta, esperta guida alpina da 49 anni. Repubblica ha ricostruito quei drammatici istanti intorno alle 14 quando la cordata di scialpinisti era sotto la punta Goletta, a 3.250 metri di altitudine. All’improvviso la valanga di neve li ha travolti drammaticamente mentre stavano scendendo a valle. L’istruttore è riuscito a uscire da solo dalla coltre di neve e ha iniziato a cercare gli allievi usando l’Artva, il dispositivo che si usa in caso di valanghe. Munito di pala, avrebbe iniziato a scavare, avrebbe individuato uno dei tre allievi ma senza riscontare segni di vita. E’ stato lui a lanciare subito l’allarme con il Gps.
L’istruttore, con un solo sci ai piedi e un bastoncino è sceso più a valle e dopo un ‘ora è riuscito anche a chiamare aiuto usando il cellulare. È stato recuperato e portato in pronto soccorso: ha riportato delle contusioni. Subito sono partiti i soccorsi dalla Francia e dalla Valle d’Aosta ma il maltempo ha reso tutto più complicato. Sono stati fatti diversi tentativi di avvicinamento con l’elicottero, su cui c’erano i soccorritori con guide alpine e medico del 118, ma le nubi e le nevicate in quota non lo hanno reso possibile. Sono state lasciate delle squadre sopra il rifugio Benevolo, a quota 2.300 metri, per raggiungere da terra il punto della valanga ma anche in questo caso il maltempo ha ostacolato le ricerche, che dalle 16 sono state sospese poco dopo le 19. Poi il giorno seguente il ritrovamento. Per i tre alpinisti non c’era già più nulla da fare.
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