Il generale Roberto Vannacci ha preso subito un mese di licenza “per motivi familiari”. Dopo essere stato nominato capo di Stato Maggiore delle Forze operative terrestri, nel suo primo giorno di affiancamento prima di assumere il nuovo incarico è arrivata la notifica dell’avvio dell’inchiesta formale nei suoi confronti.

Un’inchiesta nata dopo la pubblicazione del suo libro ‘Il mondo al contrario‘ in cui il generale si è esposto su diversi punti. Da quel libro, che ha avuto un’esposizione mediatica importante grazie a dichiarazioni controverse, è nato lo scontro tra Vannacci e il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Il caso della ‘promozione’ del generale Vannacci

Ieri, però, era circolata la notizia del suo passaggio a nuovo incarico, nel ruolo di capo di Stato Maggiore delle Forze operative terrestri. Una decisione che lo stesso Crosetto ha tenuto a spiegare con un post sui social, ribadendo come non si sia trattato di una promozione: “Il capo di stato maggiore dell’esercito e il capo di stato maggiore di un comando o ente sono cose differenti. Il primo è responsabile di un’organizzazione complessa e decide, il secondo il collaboratore di un comandante“.

Il rischio di una candidatura del generale alle elezioni

Il cambio di ruolo, allo stesso livello del precedente ma più prestigioso, non può essere definito una vera e propria promozione. Molti commentatori, hanno analizzato questo passaggio dal punto di vista politico. Una mossa pensata da Giorgia Meloni e dai suoi uomini in quota Fratelli d’Italia, per evitare che il generale Vannacci si candidi alle elezioni. L’ipotesi di scendere in campo, infatti, è balenata nella mente del generale, vista l’enorme esposizione degli scorsi mesi, magari con un partito di destra estrema o con la Lega che aveva già aperto le porte alla possibilità di un suo ingresso nelle liste per le prossime europee previste nel 2024.

Redazione

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