Il Sì & No
La vita in piazza di Meloni, non c’è rispetto nel gettare in pasto all’opinione pubblica i fatti privati
Nel Sì & No del giorno del Riformista spazio al dibattito sulla polemica riguardo la vita privata di Giorgia Meloni
Nel Sì & No del giorno del Riformista spazio al dibattito sulla polemica riguardo la vita privata di Giorgia Meloni. Sul tema intervengono con visioni opposte il senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo e il giornalista Aldo Torchiaro, firma del Riformista.
Qui sotto il commento di Luca De Carlo
In questi giorni in cui la sensibilità verso la violenza contro le donne è ad altissimi livelli, credo sia fondamentale ricordare come non ci sia solo la violenza – inumana, barbara e senza scusanti – fisica, ma ci sia anche quella economica, psicologica e sociale. Ecco, credo che il mettere in piazza e addirittura ironizzare sulle questioni della vita privata del Presidente Giorgia Meloni sia una forma di violenza; una violenza che qualcuno vuole anche giustificare con il suo ruolo pubblico, dimenticando la sua figura di donna, di figlia e di madre. Il Presidente Meloni ha sempre voluto coniugare il suo ruolo istituzionale con quello di madre, ma è stata criticata anche per questo da quelli che da un lato chiedono – giustamente – a gran voce parità di diritti per tutte le donne, ma se ad esercitare il suo ruolo di madre, restando vicino alla figlia anche in occasione di eventi internazionali, è Giorgia Meloni, “brutta e fascista”, allora i diritti non vengono più riconosciuti. Avrei voluto vedere – anzi, no, perché io un cuore ce l’ho – come sarebbe stata trattata la vita sentimentale del Presidente del Consiglio se non si fosse chiamato Giorgia Meloni: abbiamo assistito a trasmissioni, articoli, vignette che con cinismo hanno voluto marciare su un fatto strettamente personale, che di politico non aveva nulla.
“La privacy non è qualcosa di separato dal rispetto e dalla dignità umana”, sostiene Tim Cook, amministratore delegato di Apple, uno che del tema se ne intende, visto che tra smartphone e tablet ha consentito di renderci reperibili e rintracciabili in ogni momento; dove è il rispetto nel gettare in pasto alla pancia dell’opinione pubblica i fatti privati di una persona? Qual è la considerazione della dignità umana che hanno persone che sbeffeggiano pubblicamente una madre per quello che sta passando nella sua vita privata? Certo, quelli del “due pesi, due misure” diranno che un personaggio pubblico come il Presidente del Consiglio non può pretendere di mantenere privata la sua vita; negli anni abbiamo assistito – non solo in Italia – ad attacchi e scandali politici legati alla vita privata anche di grandi esponenti internazionali. In quei casi però si parlava di ipotesi di reato, o di bugie raccontate pubblicamente alla nazione. Tutto questo nulla ha a che vedere con Giorgia Meloni, una donna che ha sempre fatto della coerenza il suo punto di forza e che anche nel momento personalmente più difficile ha saputo mantenere la dignità che la contraddistingue, prendendo una decisione non facile per tutti i risvolti familiari che implica e – forse – sperando di chiudere con un’uscita pubblica una pagina strettamente personale.
Il vero problema è che Giorgia Meloni è una donna forte, e le donne forti fanno paura anche a quelli che a parole vogliono la parità dei diritti; nel mio Veneto c’era un proverbio che diceva “Che la piasa, che la tasa e che la staga in casa”, cioè “che piaccia, che taccia e che stia a casa”: questo è l’ideale di donna che vuole chi scredita Giorgia Meloni? Una figura difficilmente attaccabile dal punto di vista politico: coerente, attiva, si è affermata leader anche sul panorama internazionale, ha sconfessato tutti quelli che dicevano che con lei l’Italia sarebbe stata massacrata dalle borse e dalle agenzie di rating, che l’Europa non ci avrebbe più seguito sulla strada del PNRR, che saremmo rimasti isolati. Previsioni tutte clamorosamente toppate; e allora, non resta che attaccarla sul piano personale: la storia dei “cognati d’Italia” per un ministro che sta portando l’Italia ad essere faro per l’Europa nelle politiche agricole; la sorella – orgogliosa e storica militante – nel mirino per il suo ruolo dirigenziale nel partito; le polemiche sui viaggi di lavoro assieme alla figlia; le “questioni di cuore” usate come strumento di risata e di attacco. Ecco, forse quello che manca a chi sceglie di fare propaganda e bassa speculazione sulla vita privata delle persone è proprio il cuore.
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