Se il risultato sarà così risicato sarò il primo a fare un passo indietro” ma “non posso più accettare che si remi contro“. Parole di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, che in un video sui social annuncia un possibile passo indietro se l’esito della votazione sul rinnovo dei vertici del partito pentastellato non dovesse essere netto. “Domenica 27 e lunedì 28 marzo sarete chiamati di nuovo a votare per confermare il mio ruolo di presidente e la nuova struttura del Movimento 5 Stelle, dai comitati politici ai vicepresidenti agli organi di garanzia. Chiedo nuovamente la vostra fiducia – sottolinea Conte – e non mi interessa prendere il 50,1 per cento dei voti. Anzi vi dico che se il risultato sarà così risicato sarò il primo a fare un passo indietro. Perché a fronte di un risultato così di misura lascerei il Movimento che in questo momento ha bisogno si una leadership forte e di una forte investitura. Allo stesso modo però con una decisa riconferma le cose cambieranno”.

E il messaggio è diretto soprattutto al ministro degli Esteri Luigi Di Maio che nel video pubblicato da Conte sui social non è presente. Le frizioni vanno avanti da mesi, con la situazione che è precipitata dopo la folle settimana che ha portato alla rielezione al Colle di Sergio Mattarella. In quei giorni Di Maio bacchettò l’azione politica di Conte, in sintonia con l’ex alleato Matteo Salvini (Lega) nel bruciare nomi di pseudo candidati.

“Questi non sono stati mesi facili – riconosce Conte – stiamo dando vita a un Movimento 5 stelle che si rinnova, che non perde i suoi valori, cresce, si evolve, persegue obiettivi coraggiosi per migliorare la qualità di vita delle persone, garantire diritti sociali troppo spesso calpestati. E’ un cambiamento, dobbiamo dircelo con sincerità, che ha incontrato anche al nostro interno delle resistenze, ha prodotto alcuni malumori e distinguo”.

“Questo ha offerto anche all’esterno un’immagine di un M5s diviso, litigioso, contraddittorio, invece che quella di un Movimento che rema tutto unito nella stessa direzione. Questo – ha continuato l’ex premier – ha richiesto fin qui una dose aggiuntiva di pazienza, ora però non possiamo più permetterci questa debolezza: le sfide che ci attengono ci impongono di essere compatti, uniti. Io non posso, per rispetto di tutti quelli che credono in questo progetto, accettare che ci sia chi rema contro le nostre battaglie, la nostra azione politica. Non posso consentire che di fronte agli sforzi di molti, di un’intera comunità, ci sia al nostro interno chi lavora per interessi propri”.

Quindi, probabilmente in seguito a un vuoto di memoria relativo agli ultimi 3 anni, attacca: “Non votatemi se pensate che M5S debba essere nelle stanze dei bottoni, anziché nei territori e tra le persone. Non votatemi se pensate che debba diventare una forza politica estremamente moderata, conservatrice, compatibile con il passato e timorosa del futuro. Non votatemi se volete un Movimento che si sforzi di piacere a tutti anche a costo di essere la brutta copia di altri partiti tradizionalmente divisi in correnti”.

Poi annuncia la spaccatura all’interno della maggioranza del Governo Draghi: “Se mi votate, sarò il presidente che dice ‘no’ a un aumento massiccio delle spese militari dello Stato, soprattutto in un momento del genere”. “Diremo sì -aggiunge – a un investimento shock sulla transizione energetica verso le rinnovabili, sì a un impegno dello Stato senza precedenti sulle reti di sostegno per le famiglie, imprese in crisi, lavoratori che devono scegliere se pagare la bolletta che fare la spesa, fare la spesa o il pieno di carburante”.

In mattinata, a poche ore dal video pubblicato dall’ex premier, lo staff di Di Maio ha precisato che “il ministro non ha rilasciato alcuna dichiarazione al Corriere della Sera. Sono falsi, dunque, i virgolettati attributi oggi al ministro Di Maio”. Il riferimento è all’articolo del quotidiano in cui si legge che Di Maio sosterrebbe che la contrarietà di Conte all’aumento del budget per la Difesa “è una posizione inaccettabile”.

Redazione

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