L’Autorità per le Comunicazioni ha sanzionato la Rai per 1,5 milioni di euro perché ha violato il Contratto di Servizio. La tv di stato sarebbe colpevole di aver violato la par condicio, i principi di equilibrio e imparzialità dell’informazione. In un lungo documento di 36 pagine, l’Agcom spiega punto dopo punto tutti gli strafalcioni commessi dalla Rai nelle sue trasmissioni. E sottolinea che aver infranto il Contratto di Servizio può procurare un “danno erariale” alle casse della televisione di Stato.

Si legge nel documento: “L’eventuale, mancato rispetto da parte della Concessionaria della funzione di garante dell’informazione, genererebbe una duplice conseguenza: da un lato, di ordine erariale stante il contributo pubblico (canone) percepito dalla Rai in funzione del raggiungimento degli obblighi e degli obiettivi fissati nel contratto; dall’altro, di ordine sociale proprio in ragione dell’affidamento del cittadino-utente rispetto alla qualità dell’informazione a lui veicolata dalla Concessionaria, con possibili effetti negativi sull’istruzione, sulla crescita civile, sulla facoltà di giudizio e di critica, sul progresso e sulla coesione sociale”.

È la prima volta che la Rai riceve una sanzione di questo tipo. Poi il documento passa in rassegna tutti gli strafalcioni e le violazioni in questione. Grande protagonista è il TG2 che compare in numerosi punti.  Alcuni esempi: il servizio che il Tg2 ha dedicato al supposto “fallimento del modello svedese di accoglienza dei migranti” (19 e 20 maggio del 2019). Un servizio che vede il giornalista impegnato a sostenete un unico punto di vista. Il telespettatore è portato a credere che accogliere gli stranieri sia missione impossibile finanche per un Paese ricco e organizzato come la Svezia, quando invece questa Nazione vanta molti successi al riguardo.

I MOTIVI DELLA SANZIONE – Atro esempio è nell’edizione delle ore 13 del Tg2 del 26 luglio, quando il telegiornale dà notizia dell’assassinio del vice-brigadiere Mario Cerciello Rega. “Il notiziario è l’unico in Rai ad attribuire nei titoli e nel lancio da studio e nel servizio, con una assoluta certezza, che i responsabili dell’omicidio sono due nordafricani”, mentre la responsabilità presunta è presto ricaduta “su due cittadini statunitensi”.

Poi “Il 28 aprile 2019 nell’edizione delle 19.30 del Tgr Emilia Romagna è andato in onda un servizio sulla manifestazione dei nostalgici a Predappio nel quale – senza contraddittorio né contestualizzazione sociale o politica – si mostrava tra tricolori, saluti romani e cimeli del regime, un gruppo di persone riunite a Predappio per la commemorazione della morte di Benito Mussolini; si raccoglievano le dichiarazioni di alcuni presenti – ivi compresa la nipote di Mussolini – dichiarazioni al limite dell’apologia del fascismo senza alcuna stigmatizzazione o commento da parte dell’intervistatore”.

“La puntata della trasmissione “Realiti” (5 giugno 2019) ospita due cantanti neomelodici siciliani. Uno dei cantanti, in studio, dice dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: “Queste persone che hanno fatto queste scelte di vita, le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce ci deve piacere anche l’amaro”. Secondo l’Autorità, il Contratto di Servizio che imporrebbe di “veicolare informazioni volte a formare una cultura della legalita”.

Poi c’è lo strafalcione di Timperi: durante la trasmissione “Mattina in Famiglia”su RaiUno il 25 gennaio 2020 i conduttori sono in collegamento telefonico con un telespettatore dalla Calabria. Durante il quiz quest’ultimo chiede aiuto per la risposta a Tiberio Timperi che risponde: “L’aiutiamo, l’aiutiamo, altrimenti poi andremo a fare i piloni della Salerno-Reggio Calabria”, accompagnando la battuta da una mimica del corpo. Secondo l’Autorità, “l’episodio, apparentemente banale, contribuisce a rafforzare stereotipi e pregiudizi” mentre la Rai dovrebbe contrastare ogni forma di discriminazione.

Non ne è uscito pulito nemmeno Sanremo: Sono pervenute all’Autorità diverse segnalazioni che lamentavano la scorretta rappresentazione dell’immagine femminile e il ruolo stereotipato della donna nelle trasmissioni Rai. Anche in questo caso è stata verificata una carenza della particolare responsabilità richiesta alla Rai nella garanzia della dignità della persona e nella rappresentazione dell’immagine femminile”.

Colpito anche Gad Lerner: A “L’approdo”, durante una puntata andata in onda su Rai Tre il 5 luglio 2019, “fornisce una apprezzabile rappresentazione della questione delle torture nelle carceri libiche”. Il programma propone anche “dichiarazioni contro il Ministro dell’Interno dell’epoca e contro la politica del governo”. Su questo punto “avrebbe dovuto  garantire la possibilità di replica e di contraddittorio da parte dei diretti interessati” e dunque “la completa rappresentazione delle diverse posizioni in campo”.

Irregolarità anche a “Carta Bianca” del 3 dicembre 2019  “Il commentatore fisso Mauro Corona – interpellato sul tema del Fondo Salva Stati – si rivolge ai telespettatori dicendo: vorrei dire ai risparmiatori, tiriamo fuori i nostri risparmi e li mettiamo sotto il materasso”. Pur avendo la conduttrice Berlinguer stigmatizzato questa affermazione, l’informazione fornita al cittadino-utente su un tema complesso risulta del tutto sommaria”.

IL COMMENTO – “La Delibera dell’Agcom sulla maxi multa alla Rai, appena resa pubblica, è ancora più dura di quanto si pensasse e delle anticipazioni – scrive Michele Anzaldi, segretario Italia Viva della Commissione di Vigilanza Rai – un pesantissimo atto di accusa senza precedenti contro gran parte dell’informazione Rai. Molte delle mie denunce sono esplicitamente riprese, in particolare sul Tg2, la cui testata ricorre ben 16 volte nel documento ed è in assoluto la più sanzionata. L’Authority ravvisa come la violazione del pluralismo e il mancato rispetto siano stati una condotta reiterata e non casi episodici. L’Authority, inoltre, demolisce il cosiddetto “Codice Rocco”, ovvero la totale assenza di contraddittorio nell’informazione che nasce da un preciso input del capo della comunicazione del Movimento 5 stelle”.

“Dopo le 36 pagine dell’Agcom- continua Anzaldi – la Rai viene chiamata a dare risposte concrete entro 30 e 60 giorni su come garantire che non accada più ed eliminare all’origine le violazioni. Non c’è solo la multa da 1,5 milioni di euro. Ora serve una vera rivoluzione.

“L’Agcom conferma anche che i servizi del Tg2 su Salvini prima delle elezioni dell’Emilia Romagna, che avevo denunciato, sono stati “celebrativi”, e quindi vengono sanzionati nella Delibera. L’Authority aveva archiviato l’esposto solo sulla parte dei tempi di parola, perché erano stati bilanciati nei giorni successivi, ma non sul tenore di quei servizi da Cinegiornale Luce, quindi nessuna giustificazione per Sangiuliano”, conclude.

Avatar photo