L'intervista
Andrea Viola verso ‘L’Europa e i riformisti’: “Pd, Iv e FI allo stesso tavolo, sarà un appello all’unità”
Andrea Viola, avvocato e attivista politico noto in Sardegna, sta lavorando a costruire l’iniziativa di lunedì 5 agosto a Porto Rotondo, «L’Europa e i riformisti: quale futuro? », con la partecipazione di esponenti e parlamentari dell’area riformista, dal Pd a Forza Italia passando per Italia Viva.
Il suo impegno in questo territorio quando nasce ?
« All’università, e poi subito dopo, con la Margherita. Consigliere Comunale di centrosinistra a Golfo Aranci e contemporaneamente avvocato di Silvio Berlusconi ».
In che senso ?
« Appena fatta l’abilitazione come avvocato vado a lavorare in uno studio di Olbia. Il mio dominus assisteva Berlusconi nelle cause locali, ce n’era una contro il fotografo che si era nascosto su un albero per carpirne le immagini mentre era alla Marinella, a villa Certosa. Un giorno il titolare dello studio non poteva andare e ho dovuto preparare io gli atti nell’interesse del nostro cliente, Berlusconi ».
Tra Rutelli e Berlusconi, è diventato centrista con Italia Viva.
« Ma il centrismo oggi si deve ripensare. Da soli non si governa, serve una coalizione. Ed è una lezione che si può trarre da Rutelli e da Berlusconi ».
Certo con una classe dirigente già rissosa nel piccolo centro, è difficile immaginare che sappia mettere d’accordo i grandi poli.
« Dobbiamo imparare la lezione, non si denigrano gli alleati. Altrimenti il giorno dopo devi rimangiarti quello che hai detto il giorno prima. Altrimenti si fa come il Bertinotti impersonato da Corrado Guzzanti, quello che non voleva governare ma solo rompere le scatole agli altri ».
Stop al veleno quotidiano, quindi ? Ah se la saggezza della provincia potesse arrivare a Roma…
« Lo stillicidio non serve a niente e a nessuno. Il cittadino e l’elettore medio viene allontanato, scoraggiato dalle faide. Di cui oggettivamente non sa e non vuole sapere ».
Veniamo all’evento di Porto Rotondo, questo convegno è il primo appuntamento politico dell’estate che mette insieme Pd, Iv e FI. Oltre ad altri esponenti riformisti.
« Dobbiamo dare concretezza. E come si fa ? Mettendo intorno a un tavolo, a partire da una riflessione sulle ultime europee, i riformisti di centro, di destra e di sinistra. Guardando all’Europa, c’è l’esempio di Macron che ha saputo fermare Le Pen con un’alleanza tra centro e sinistra alla quale nessuno, fino a poco prima, avrebbe mai pensato. Se si usano i temi, il dialogo prevale. D’altronde in Europa il Pd governa con Forza Italia… »
Vedo dietro le sue parole un sogno inconfessabile : un governo con Pd, Iv, Forza Italia…
« Non è inconfessabile e non sarebbe impossibile, se si mette un argine al dilagare del bipopulismo, che oggi riguarda aree diverse e tra loro antitetiche, vediamo come un centro forte, macroniano, sarebbe possibile in Italia. D’altronde i perimetri del bipolarismo sono immaginari e dunque flessibili, ricordiamoci con quale velocità la Lega scelse di andare contro Forza Italia per governare con il solo M5S. Pochissimi anni fa, non ere geologiche… »
Un appello all’unità dei riformisti ?
« Certo. Ci saranno sempre differenze tra i partiti, ma l’unità si costruisce sul programma e sugli obiettivi. Come dimostrano le esperienze della Sardegna… »
Quali ?
« Penso all’esperienza del nuovo sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che ha unito una ampia coalizione senza pregiudizi e preconcetti. Stessa formula ad Alghero. Si vince e si governa se si sta insieme. Si perde e si diventa irrilevanti se si rimane divisi e rissosi ».
La Sardegna è storicamente luogo di origine di novità politica, anche in termini di personalità.
« Da Gramsci a Cossiga, passando per Enrico Berlinguer, Mario Segni, Beppe Pisanu e Arturo Parisi abbiamo sempre fatto della nostra isola, paradossalmente, un collante tra tutti gli italiani. Da qui vogliamo lanciare un messaggio nuovo anche lunedì : i riformisti la smettano di perdersi in chiacchiere e lavorino per tornare al governo ».
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