Artem Uss è stato aiutato da cinque complici a uscire dall’Italia lo scorso marzo. Sono stati infatti identificati i responsabili materiale dell’evasione dell’imprenditore russo, finito ai domiciliari nel Milanese per l’accusa di contrabbando di petrolio e di spionaggio industriale.

Il commando dei complici identificati

I carabinieri di Milano con Eurojust e le autorità americane hanno eseguito in provincia di Brescia e all’estero (tra Slovenia e Croazia) un’ordinanza di custodia cautelare in carcere proprio per il 41enne Artem Uss e per altre cinque persone. I reati contestati dalla procura di Milano sono evasione e procurata evasione. Uno dei complici è già stato arrestato in Croazia, secondo quanto riportato dal Washington Post.

Il suo nome è Vladimir Jovancic, 52enne bosniaco, mentre gli altri sono il figlio 25enne di Jovancic Boris, che è nato in Italia, Matteo Janezic, 39enne sloveno, i serbi Srdjan Lolic, 52 anni, e Nebojsa Ilic, di 47 anni.

L’evasione di Artem Uss e la fuga

Secondo il Washington Post, che cita autorità americane, Jovancic ha iniziato a fingere di consegnare la spesa a Uss nella sua casa di Basiglio, nel Milanese. In quei frangenti hanno cominciato a progettare la fuga.

Il giorno dell’evasione, il bosniaco “ha scortato Uss in macchina e gli ha fornito delle tronchesi, con cui Uss ha rimosso il suo monitor elettronico dalla caviglia, gettandolo fuori dal finestrino” riporta il giornale statunitense. Repubblica parla di “quattro auto diverse” che “si muovevano in colonna, come un convoglio militare o di intelligence”.

Da Basiglio, Artem Uss è stato poi portato in Slovenia, poi il passaggio in Croazia, Bosnia-Erzegovina prima di entrare in Serbia. Da lì poi Uss ha raggiunto Bielorussia e poi Russia. Secondo la ricostruzione, per tutto il lavoro il solo Jovancic ha ricevuto una somma di circa 50mila euro.

Chi è Artem Uss, l’imprenditore russo scappato dai domiciliari

Artem Aleksandrovich Uss è un imprenditore russo, figlio del governatore di Krasmojarsk, Alexander Uss. Il padre è infatti uno stretto alleato del presidente Vladimir Putin. Non a caso, dopo la fuga di Artem, l’ex governatore ha ringraziato pubblicamente il capo del Cremlino.

Artem Uss è stato accusato di aver gestito un’organizzazione per violare le sanzioni alla Russia. È stato incriminato dalle autorità giudiziarie statunitensi per l’export illegale dagli Usa alla Federazione russa di tecnologie sensibili e apparecchiature informatiche per scopi militari. Tanto che alcune di queste attrezzature sono state ritrovate sui sistemi d’arma russi nel fronte in Ucraina. Inoltre, il 41enne avrebbe anche gestito un traffico illegale e un contrabbando di milioni di barili di petrolio dal Venezuela.

Dopo il mandato di cattura internazionale, Artem Uss era stato arrestato a Milano il 17 ottobre del 2022, prima di riuscire a tornare in Russia. Dopo cinque mesi ai domiciliari era arrivato il via libera per la sua estradizione dall’Italia, ma il giorno successivo l’imprenditore è sparito, scappando dalla sua abitazione.

Dopo qualche giorno, il 4 aprile era comparso in un video in cui ha annunciato il suo ritorno in patria. “Sono in Russia! In questi pochi giorni particolarmente drammatici, persone forti e affidabili mi sono state accanto. Le ringrazio” aveva affermato, accusando poi la magistratura italiana di “parzialità politica” e di essersi piegata “alle pressioni delle autorità statunitensi”.

La taglia annunciata dagli Stati Uniti

Intanto, il dipartimento di Stato Usa ha annunciato una taglia da 7 milioni di dollari per chiunque possa fornire informazioni riguardo Artem Uss che portino al suo arresto o alla cattura.

Nel comunicato, infatti, si sottolinea come la somma offerta sia legata a “informazioni che possano portare all’arresto e alla condanna per aver partecipato ad attività criminali organizzate transnazionali”.