Assolto l’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti nel processo d’appello bis per turbativa d’asta sulla gara di gestione delle piscine scoperte. Giudicato non punibile per la particolare tenuità del fatto. Arrestato al culmine di una operazione-spettacolo, per la quale non vennero risparmiati elicotteri e cani-poliziotto, venne condotto in carcere a Milano dove rimase un mese per il sospetto di una turbativa d’asta di poche migliaia di euro su una piscina comunale.

Una vicenda grottesca, se non fosse stata in sé tanto cruenta quanto gratuita. Uggetti era del tutto innocente. Il Pg non impugnerà: la sentenza diventa quindi esecutiva e definitiva. Uggetti dice al Riformista: “È la fine di un calvario durato sette anni, tanta sofferenza, quattro processi, finalmente arriva la parola Fine”.

Prova quindi, ci dice, “Un sollievo e una gioia profonda. Naturalmente non si può dimenticare che l’inizio di questo processo fu spettacolarizzato ad arte. Io e altri abbiamo perseguito sempre e solo l’interesse pubblico per la nostra comunità. Oggi è il giorno della festa, da domani riparta quello della riflessione: va posto il tema della responsabilità degli amministratori, è giusta la massima severità per chi viene corrotto, ma non per gli amministratori e i funzionari che perseguono l’interesse pubblico. Nessuno mi risarcirà per questi anni inchiodati al nulla, e non è un problema mio personale, ma di una comunità cittadina è stata penalizzata da anni di dubbi e di sospetti che hanno avvelenato il clima e impedito a chi era stato eletto democraticamente di svolgere il mandato per cui era stato votato”.

Felici per l’asssoluzione Antonio Decaro e i vertici di Anci, Matteo Ricci e Lorenzo Guerini del Pd (ma non Schlein, che non ha commentato), i parlamentari di Italia Viva. “Una vita devastata, una carriera politica compromessa. Era davvero necessario tutto questo?”, si domanda Ivan Scalfarotto.

Aldo Torchiaro

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