Hanno ucciso banalmente per soldi. I presunti responsabili dell’attentato terroristico di Mosca, in cui sono morte almeno 143 persone, avrebbero agito dietro la promessa di una ricompensa in denaro. L’Isis-k ha rivendicato subito l’attacco nella sala concerti alle porte della capitale russa. I terroristi sono stati fermati dall’esercito e dalle forze speciali russe alcuni uomini, in totale 11, tra cui i quattro sospettati dell’attacco.

Attentato a Mosca, l’interrogatorio di un sospettato terrorista

Al Crocus City Hall sono entrati armati e hanno iniziato a sparare sui civili, poi hanno appiccato il fuoco al tetto della sala concerti. Le fiamme e i crolli hanno causato altre vittime. Uno degli uomini fermati è stato fermato e interrogato approssimativamente dalle forze russe, buttato a pancia sotto nel fango e tenuto per i capelli da un agente.

L’uomo – che parla tagiko – sarebbe nato nel 1998, ha detto di essere stato ingaggiato su Telegram da un non meglio noto “assistente del predicatore” che gli ha promesso 500mila rubli, ovvero una cifra pari a circa 5mila euro. La metà della somma era stata ricevuta in anticipo.

Redazione

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