La ricerca dei responsabili dell’attentato a Mosca si stringe e cominciano ad arrivare gli arresti. Dopo la rivendicazione dell’IsKp, una branca dello Stato Islamico, le autorità russe hanno riferito di aver bloccato una macchina con a bordo i potenziali terroristi che hanno colpito il Crocus City Hall nella capitale della Federazione Russa ieri sera. L’auto viaggiava nel distretto di Karachi, nella regione di Bryansk. Alcuni degli uomini a bordo sono stati fermati, altri sono riusciti a fuggire.

Mosca, arrestate 11 persone

Intanto, il direttore dell’Fsb, ovvero l’intelligence russa, ha riferito al presidente Vladimir Putin che 11 persone sono state fermate, tra cui 4 terroristi che hanno partecipato all’attacco terroristico nella sala concerti alle porte di Mosca. A riportarlo è il servizio stampa del Cremlino, citato dalla Tass. “Avevano contatti in Ucraina” ha accusato l’Fsb.

Attentato a Mosca, l’arresto dei presunti terroristi

Secondo le informazioni date in anticipo dal deputato russo Alexander Khinshtein, l’auto – una Renault – con a bordo i sospettati non si sarebbe fermata a un alt delle forze dell’ordine, tentando la fuga. A quel punto è partito un inseguimento con anche una sparatoria, che ha portato l’auto a ribaltarsi. Uno dei presunti terroristi è stato subito fermato dalla polizia, mentre gli altri sono fuggiti nell’area circostante in cui c’è un bosco. Un secondo sospettato è stato trovato poco dopo e arrestato.

Intanto nell’auto è stata trovata una pistola PM, un caricatore per un fucile d’assalto AKM e dei passaporti di cittadini del Tagikistan, come riporta l’agenzia Tass. Le ricerche degli altri presunti terroristi continua.

Attentato a Mosca, la reazione del governo del Tagikistan

Ma la notizia di un possibile coinvolgimento di cittadini del Tagikistan ha fatto scattare la reazione del governo di Dushanbe. Il ministero degli Affari Esteri tagiko, infatti, ha sottolineato come siano false al momento le notizie di un coinvolgimento di cittadini tagiki nell’attacco terroristico di Mosca. Il governo, infatti, non ha ricevuto nessuna informazione in merito dalle autorità ufficiali russe. Il Tagikistan si è anche rivolto ai media affinché pubblichino solo notizie “dagli organi statali della Russia”.

Redazione

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