Il Tar boccia l’ordinanza della Regione Calabria del 29 aprile scorso, quando la presidente Jole Santelli aveva dato il via libera anticipato al servizio ai tavoli (se all’aperto) per bar, ristoranti ed agriturismo. I giudici del Tribunale amministrativo di Taranto hanno così accolto il ricorso presentato dal Consiglio dei ministri tramite l’Avvocatura generale dello Stato dopo l’udienza collegiale tenutasi stamattina in camera di consiglio.

“Spetta infatti al presidente del Consiglio dei ministri individuare le misure necessarie a contrastare la diffusione del virus Covid-19, mentre alle Regioni è dato intervenire solo nei limiti delineati dall’art. 3, comma 1 d.l. n. 19 del 2020, che però nel caso di specie è indiscusso che non risultino integrati”, si legge nella sentenza.

Per gli avvocati della Regione guidata dalla presidente di Forza Italia la decisione, “pur rispettabile”, resta “ininfluente”. Per Oreste Morcavallo, tra i legali della Regione, “l’ordinanza infatti ha avuto piena esecuzione per 11 giorni e il Governo ha preannunciato per mercoledì che disporrà l’apertura di bar e ristoranti a livello generale. La Regione ha vinto con il mancato accoglimento del decreto cautelare ed ha avuto un importante risultato acquisendo la primazia politico-istituzionale di tutela delle prerogative costituzionali delle regioni”.

Sulla decisione del Tar si è quindi espressa la stessa presidente della Regione Calabria Jole Santelli, che prendendo atto del verdetto non ha nascosto “il rammarico per una pronuncia che provoca una battuta d’arresto ai danni di una regione che stava ripartendo dopo 2 mesi di lockdown e dopo i sacrifici dei cittadini. Una scelta così importante spettava alla Corte costituzionale, unico organo in grado di fare chiarezza sul rapporto governo-Regioni”. Per la governatrice però “il Governo Conte ha poco da esultare: si tratta di una vittoria di Pirro che calpesta i diritti dei cittadini, dopo che per 11 giorni l’ordinanza ha avuto validità”.

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