Alla fine sono stati fondamentali i cambi del ct Roberto Mancini. Con due gol nel primo tempo supplementare, dei subentrati Federico Chiesa e Matteo Pessina, l’Italia con grande fatica riesce a superare l’ostica Austria e qualificarsi ai quarti di finale dell’Europeo.

Una partita molto più complicata del previsto per gli azzurri, che nel primo tempo ha due occasioni da gol con Barella prima e Immobile poi, con l’attaccante della Lazio che trova un clamoroso palo da oltre 25 metri. 

Seconda parte di gioco ben diversa invece, con la squadra di Mancini che fa una fatica enorme nello sviluppare gioco e occasioni da gol. È al contrario l’Austria a rendersi pericolosa e a far tremare azzurri e tifosi: la formazione del ct Foda trova anche il gol con Arnautovic, ma la rete dell’ex inter viene annullata per un fuorigioco di pochi centimetri accertato dal Var.

Ma sono fondamentali proprio sul finire del secondo tempo i cambi del ct Mancini, che butta in campo forze fresche con Locatelli, Pessina, Chiesa e Belotti. Nel primo tempo supplementare è Spinazzola, probabilmente il migliore in campo della Nazionale, a trovare con un lancio dalla sinistra alla destra dell’area di rigore austriaca Chiesa: l’esterno della Juventus  l’intervento alla disperata di Laimer e con un gran sinistro al volo di controbalzo segna la prima rete azzurra al 95’. Dopo altri dieci minuti arriva il raddoppio con Pessina: il centrocampista dell’Atalanta, alla seconda rete in questo Europeo. Insigne sugli sviluppi di un calcio d’angolo trova Acerbi in area con un traversone basso, il difensore da terra riesce a pescare Pessina che controlla e di sinistro supera con un diagonale Bachmann.

L’Austria accorcia il risultato al 114’ del secondo tempo supplementare con un gol di Kalajdzic, che su un calcio d’angolo si lancia in tuffo di testa all’altezza del primo palo evitando l’intervento di Locatelli e supera un Donnarumma incolpevole.

L’Italia affronterà quindi la vincente dell’ottavo di finale tra Portogallo e Belgio, in programma domenica sera alle 21.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.