L’Italia non ha ancora deciso se domani, nella gara valida per gli ottavi di finale dell’Europeo di calcio a Wembley contro l’Austria, si inginocchierà prima del fischio d’inizio. Il gesto è stato molto discusso durante la competizione itinerante in corso, e non solo per quanto riguarda gli Azzurri: si tratta di un gesto di denuncia e solidarietà per le violenze sugli afroamericani. Fa riferimento in particolare al movimento Black Lives Matter. È partito dalla lega di Nfl Football Americano ed è diventato noto in tutto il mondo come “kneeling”.

“Quando torniamo in hotel decidiamo tutti assieme con una riunione cosa fare domani come squadra. Se verrà fatta la richiesta ne parleremo, se ci sarà la voglia e l’idea di fare un gesto contro il razzismo”, ha detto in conferenza stampa Leonardo Bonucci, difensore della Juventus e della Nazionale. Solo oggi pomeriggio i giornali avevano scritto che l’Italia non si sarebbe inginocchiata, visto che alla UEFA non è stata fatta espressa richiesta due giorni prima come da protocollo.

Il caso è esploso dopo che nella scorsa gara, a Roma contro il Galles, prima del fischio di inizio cinque azzurri si erano inginocchiati e sei no. “Tutti noi condanniamo le discriminazioni, è ovvio. Inginocchiarsi prima della partita è una libera scelta delle Federazioni. Siamo contro razzismo e discriminazioni. A oggi non c’è una richiesta della Uefa di intraprendere un’iniziativa”, aveva detto sempre in conferenza qualche giorno prima Bonucci – lo stesso calciatore era stato molto criticato quando qualche hanno fa quando aveva ripreso il compagno nero Moise Kean per la sua esultanza piccata dopo un gol verso i tifosi del Cagliari che lo avevano insultato durante la partita.

Dopo il Galles sono comunque esplose le polemiche. La politica non si è fatta sfuggire l’occasione per strumentalizzare il tutto. Da una parte chi dice che il razzismo non si combatte con un gesto simbolico – che scoperta – dall’altra chi lascia intendere che chi non si inginocchia sarebbe razzista o almeno fornirebbe un assist alle discriminazioni – che disinvoltura. Come rendere triviale un tema serio. Una barzelletta insomma.

Quello che traspare intanto è che mentre sui giornali e sui social network ci si affanni a litigare e a dibattere sul tema, gli Azzurri stiano pensando molto probabilmente ad altro: la partita, per esempio. Gli Azzurri hanno vinto e convito, superato il turno a punteggio pieno, giocato il miglior calcio. “Per me la cosa più importante è la libertà”, ha osservato in conferenza stampa l’allenatore dell’Italia Roberto Mancini su tutta la vicenda. Il capitano dell’Austria Alaba ha intanto chiarito che la sua squadra si inginocchierà.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.