Era il 1951 quando I Love Lucy, la prima sitcom della storia, entrò nelle case di milioni di americani assicurandosi in poco tempo e fino al 1957, il titolo di show più visto negli Stati Uniti e modello per quelli che sarebbero stati i programmi televisivi da lì in poi. In Italia non si è visto lo stesso effetto e la serie che raccontava la coppia, nella vita e sullo schermo, formata da Lucille Ball e Desi Arnaz, ha avuto vita breve è andata in onda con il titolo di Lucy ed io solo nel 1960 con 13 episodi.

A riscoprire questo duo mitico, ci ha pensato però Aaron Sorkin, l’uomo a cui dobbiamo film come Il processo ai Chicago 7 e sceneggiature di capolavori come la storica serie West Wing o The Social Network di David Fincher che gli è valso l’Oscar. Si chiama Being the Ricardos ( da Lucy e Ricky Ricardo nello show) il film, su Prime Video dal 21 dicembre, che racconta quindi i retroscena di I Love Lucy con i due protagonisti della sitcom interpretati dagli istrionici Nicole Kidman e Javier Bardem. Come aveva già fatto in passato, soprattutto su Steve Jobs, Sorkin, pur scegliendo di raccontare solo una settimana nella vita dei due, grazie ad una scrittura fitta e dei flashback utilizzati elegantemente, riesce a presentarci due personaggi e persone completi e profondi. In una conferenza rigorosamente virtuale, Nicole Kidman e Javier Bardem raccontano la loro esperienza nei panni di Lucille e Desi e il fascino di questa coppia nella vita e nell’arte.

Prepararsi per il ruolo di Lucille Ball è stata un lavoro ma anche una responsabilità?
(Nicole Kidman) Inizialmente quando ho accettato la parte non ho realizzato bene a cosa stavo andando incontro. Ho detto sì a una sceneggiatura di Aaron Sorkin e a una grande opportunità. È successo durante la pandemia ed è stata una cosa straordinaria incontrare Aaron su zoom che mi diceva: “Vorrei interpretassi Lucille Ball”. Mi sono veramente resa conto di tutto solo una settimana dopo. Stavo cercando di lavorare, facendo piccoli passi, sul timbro di voce di Lucy e non ci ero neanche minimamente vicina. Mi sono detta: “Oh no, ma che cosa ho fatto? Vorrei avere il talento per riuscirci ma non riesco”. Fortunatamente ho avuto un paio di mesi per lavorarci lentamente, metodicamente, meticolosamente, guardando lo show, ascoltando la sua voce e facendo molta preparazione, cosa inusuale per me. Spesso, quando interpreto un personaggio, il punto di partenza è per me ciò che dovrebbe sentire ma in questo caso potevo già percepire Lucy, riuscivo a relazionarmi con lei. La sceneggiatura era scritta così meravigliosamente. Al che mi sono chiesta: “Come do vita a Lucille Ball?” Aaron è stato fantastico: quando mi sono agitata perché non riuscivo, mi ha mandato una mail dove fondamentalmente mi diceva: “Ce la puoi fare, devi solo prenderti un giorno alla volta. Non voglio un’imitazione. Voglio che tu faccia il lavoro che so che sei in grado di fare e che so che farai”. L’ho sfidato su vari punti ma lui non ha mai titubato. Son riuscita poi a portarmi a casa la parte su Lucy all’interno dello show. Dopo di che, sono passata a interpretare anche Lucille Ball che è un personaggio molto differente da Lucy Ricardo, da lei creato.

Questo film non tratta solo di Lucille e Desi come partner sul lavoro ma anche come coppia sposata nella vita reale. Javier, quanto ha lavorato su questi molteplici aspetti della loro relazione?
(Javier Bardem) Questo è il bello della complessità della sceneggiatura. Intraprende varie strade senza abbandonarne nessuna. Contiene molti aspetti dei due come coppia, come artisti e come colleghi e tutto è mescolato talmente bene che è eccitante da guardare e da interpretare. Lo script era pieno di dettagli che ti davano un’idea precisa di chi fossero e cosa stessero facendo.

Come mai non c’è mai stato prima un film su Lucille Ball? Non c’erano molte donne all’epoca a capo di una casa di produzione?
(Nicole Kidman) Non ce n’era nessuna in effetti. Lei non dirigeva lo studio ma possedeva la Desilu Productions. Nessun attore aveva una cosa del genere all’epoca. È stata la prima attrice. È stata unica. Il film non è uno show su Lucy ed io ma descrive come la sitcom è stata creata e chi è stato capace di una tale genialità. Qual è la storia di Lucille? Com’è stata la sua vita? Aaron Sorkin ha compresso una marea di cose dentro il racconto di una settimana nella vita dei due, grazie anche a dei flashforward e ha mostrato l’essenza di questa donna e chi erano queste persone. Quando ho ricevuto la sceneggiatura, non riuscivo a metterla via. È straordinaria. Chiederò a tutti di leggerla perché è una lettura avvincente.

Javier, cosa l’ha colpita di più di Desi Arnaz quando ha fatto ricerche per interpretarlo?
Mi hanno colpito molto la fiducia che aveva in se stesso e quanto fosse di supporto a sua moglie e il loro show. Ha superato molti ostacoli con un forte senso dell’umorismo. Non significa certo che non prendesse il suo lavoro e i problemi seriamente ma non si lasciava mai sopraffare dal dramma.