All’indomani del secondo audio rubato, durante una riunione con i parlamentari di Forza Italia, Silvio Berlusconi torna sul caso delle sue dichiarazioni sulla guerra in Ucraina e le sue relazioni con il Presidente della Russia Vladimir Putin. E spiega che quelle parole sono state diffuse fuori contesto. “Pensavo di dover dedicare il mio tempo a cose più importanti che a rettificare interpretazioni distorte e francamente ridicole del mio pensiero. Forse tutto questo si potrebbe evitare semplicemente se si mettessero da parte alcune pessime abitudini, come carpire e registrare di nascosto brani di conversazioni private”, ha detto l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un’intervista a Il Corriere della Sera.

Berlusconi, come aveva già fatto in un intervento in piena campagna elettorale a Porta a Porta, in quell’audio forniva una sua versione sull’escalation che ha portato all’invasione da parte della Russia dell’Ucraina: dagli accordi di Minsk, alle tensioni in Donbass, all’elezione a Kiev del Presidente Volodymyr Zelensky, alle pressioni a Mosca su Putin, all’“operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso”, alla Resistenza ucraina che ha trascinato la guerra dallo scorso febbraio a oggi senza praticamente al momento spiragli per la pace.

“Io non ho dato nessuna interpretazione assolutoria all’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa. Al contrario, ribadisco per l’ennesima — e spero ultima — volta che la mia posizione coincide assolutamente con quella del governo italiano, dell’Unione europea, dell’Alleanza atlantica, dei nostri alleati americani, ed è di netta condanna dell’attacco militare contro uno Stato libero e sovrano. L’ho ripetuto in decine di dichiarazioni, Forza Italia si è sempre espressa in questo senso con le parole e soprattutto con i voti nel Parlamento italiano e in quello europeo. Se hanno un valore gli atti politici e istituzionali, e non i pettegolezzi, non vi dovrebbero essere dubbi”.

E sui suoi rapporti con Putin, riallacciati come emerso da un primo audio emerso martedì in cui si ascoltava di uno scambio di vodka e lambrusco e di bigliettini tra il Cavaliere e Putin. “Voglio aggiungere, ad ulteriore chiarimento, che non rinnego affatto i miei passati rapporti di amicizia con Vladimir Putin, che hanno portato a risultati importanti, sempre conseguiti in pieno accordo con i nostri alleati dell’Occidente, come il trattato del 2002 a Pratica di Mare che mise fine dopo oltre cinquant’anni di angosce alla Guerra Fredda e il mio intervento nel 2008 per evitare l’invasione russa della Georgia. Ma oggi le circostanze sono cambiate”.

Le sue dichiarazioni rubate “si riferivano a notizie che mi sono state date da fonti autorevoli e che ho riferito nel corso di un ragionamento più ampio. Ragionamento che si concludeva con la condanna dell’invasione russa e con l’auspicio di una soluzione negoziata, che ponga fine a questo massacro e che tuteli i diritti del popolo ucraino”. E sul passaggio in cui affermava l’Occidente, l’Europa al momento sprovvisti di grandi leader: “È davvero paradossale e anche ridicolo, che si permetta di criticarmi proprio chi — come il Pd — appena un mese fa si è presentato alle elezioni con l’estrema sinistra di Fratoianni, che vota contro la Nato in Parlamento”.

Berlusconi ha ribadito che Fi salirà al Quirinale con gli alleati del centrodestra e che proporrà il nome di Giorgia Meloni. “La formazione del governo comincerà nel momento in cui il capo dello Stato conferirà l’incarico”. Il Cavaliere non si è sbottonato sul prossimo ministero della Giustizia: dopo settimane a dare per certo Carlo Nordio, proposto da Fratelli d’Italia, nei giorni scorsi era emerso dai retroscena il nome dell’ex Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. L’ex presidente ha definito “una necessità addirittura ovvia” quella di rivendicare pari dignità con la Lega nella rappresentanza nel governo. Ha assicurato un governo “forte, coeso e autorevole”. Il secondo audio rubato nel giro di due giorni aveva scatenato una dura reazione di Meloni che aveva legato la formazione dell’esecutivo e la partecipazione degli alleati a posizioni atlantiste.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.