L'emergenza secondo l'ex capo della Protezione Civile
Bertolaso attacca Arcuri e avverte: “Prepariamoci alla terza ondata”
Non le manda a dire Guido Bertolaso. In un’intervista a 105 Friends su Radio 105, l’ex capo della Protezione Civile e consulente della Regione Umbria per l’emergenza coronavirus attacca il commissario straordinario Domenico Arcuri. “Ho visto che hanno dato l’ennesimo incarico al commissario Arcuri. Diciamo che Arcuri ha fatto così tante pessime figure nei passati che questo sarà il momento del suo grande riscatto”, ha detto Bertolaso. Non una novità: a inizio novembre, in un’intervista su La Verità, Bertolaso aveva fatto un appello alla chiusura criticando il commissario. “Anche con 5mila terapie intensive promesse non risolveranno il problema – diceva – manca il personale e nessuno né lo ha assunto e né lo ha formato. E anche i 300mila tamponi promessi andavano fatti a maggio. Il commissario straordinario vive in un altro fuso orario. Ma il problema non è lui, ma chi lo ha messo su quella poltrona”.
Oltre a essere commissario all’emergenza, alla riapertura delle scuole, Arcuri è stato nominato anche al piano di distribuzione del vaccino. Il farmaco dovrebbe essere disponibile dai primi mesi del 2021. I primi a riceverlo, secondo quanto riportato dai media, saranno ospedali ed Rsa. Soltanto successivamente si procederà su più ampia scala, anche con il sistema del drive-through, sempre privilegiando le persone con elevata fragilità. La sperimentazione di Pfizer-BioNtech ha provato un’efficacia del 95%. L’Italia dovrebbe ricevere da subito “circa 3,4 milioni di dosi da somministrare a 1,7 milioni di persone”. E su questo aspetto Bertolaso ha osservato: “Non posso credere che la distribuzione del vaccino contro il covid non funzioni. Funzionerà. Ho visto che sono state messe di mezzo le Regioni e Arcuri si è già mosso: il vaccino arriverà se tutto va bene non prima della fine di febbraio e hanno quasi tre mesi per organizzarsi. Penso che questo problema verrà facilmente superato”.
LA TERZA ONDATA – C’è comunque poco da stare tranquilli. La notizia del vaccino è la classica luce in fondo al tunnel: per ora solo questo. Ma prima che il farmaco possa essere disponibile per gran parte della popolazione dovrà passare molto tempo. Nel frattempo bisogna ancora combattere contro il contagio. “Ieri abbiamo fatto una riunione a Perugia anche lavorando su quella che sarà la terza Ondata perché se qualcuno pensa che a Natale saremo tutti liberi dal covid-19, sbaglia. Dovremo essere pronti a una terza ondata per febbraio e marzo”, ha aggiunto Bertolaso, che ha poi parlato dell’emergenza in Italia e del caso Calabria.
“Siamo un paese a macchia di leopardo: abbiamo delle eccellenze spettacolari e poi delle realtà tipo la Calabria. Però vi do una piccola chiave di lettura: il primo Commissario era stato nominato dal Governo, non era stato scelto dai calabresi. Se tu metti un uomo tuo a gestire la sanità in Calabria e ce lo metti già due anni orsono – continua Bertolaso – poi scoppia il Covid, tu sai che hai quest’uomo in Calabria come tuo commissario, ma tu vuoi chiamarlo, vuoi interrogarlo, vuoi sentirlo su quelle che sono le problematiche del territorio? Se a scoprire che questo non sapeva di essere responsabile è stato un giornalista significa che nessuno da Roma lo aveva mai controllato, aveva mai verificato quello che stava combinando in Calabria. Credo che questo sia il problema fondamentale della sanità nel nostro Paese. Chi sta sopra i tecnici sanitari dovrebbe monitorare, supportare ed evidentemente pensa ad altro”. Un’altra stilettata, da parte dell’ex capo della Protezione Civile: al commissario, al ministero della Salute, al governo.
© Riproduzione riservata