Bimba di 11 mesi avvelenata dalla maestra perché non voleva sentirla piangere. Orrore in un asilo di Lione, in Francia, dove a morire è stata una piccola italiana che viveva nella cittadina transalpina da quando il papà, Fabio Bertuletti, 37enne ingegnere italiano, si è trasferito per lavoro da Torre Boldone, in provincia di Bergamo. La nonna paterna della piccola è partita ieri sera dalla cittadina bergamasca per raggiungere il figlio e anche dal Comune di Bergamo hanno confermato la tragedia. La notizia è stata riportata da Prima Bergamo e ripresa dalla stampa francese.

Secondo la procura di Lione, nell’interrogatorio seguito all’arresto avvenuto ieri, l’educatrice 27enne ha ammesso di aver cosparso la piccola con un prodotto disgorgante per lavandini, e poi di averglielo versato in gola. La bambina è stata soccorsa e portata in ospedale, ma nonostante i tentativi dei sanitari non c’è stato nulla da fare. L’asilo è una struttura privata People & Baby, nel terzo arrondissement di Lione.

La donna si trova in carcere con l’accusa di omicidio. Per il suo legale, non aveva intenzione di uccidere la bambina, ha agito per rabbia, non rendendosi conto delle successive conseguenze. L’avvocato – che ha anticipato la richiesta di perizia psichiatrica – parla di una 27enne fragile, con una “situazione personale particolare”, che probabilmente non doveva essere lasciata sola con la bambina. La procura ha fatto sapere che le indagini continueranno per stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto.

Bertuletti è project manager nella gestione e pianificazione di progetti di linee aeree ad alta ed altissima tensione, dopo la laurea in Ingegneria a Bergamo ha lavorato per studi e ditte italiani per poi trasferirsi sei anni fa in Francia con la moglie Sophie. Secondo la stampa locale, l’asilo nido sarebbe già finito sotto la lente della giustizia per altri casi di abuso. In particolare, nel 2012 due bambini sarebbero stati dimenticati all’interno dell’asilo e diversi dipendenti della struttura e genitori avrebbero denunciato le condizioni di lavoro, tra personale scarso e problemi di igiene e di sicurezza.

Redazione

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