In carcere i vertici del clan Mazzarella a Napoli. Una operazione congiunta dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli e della Squadra Mobile della questura partenopea, con la collaborazione degli agenti della Polizia Ferroviaria di Genova, ha portato all’esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di Michele Mazzarella, 42 anni, Ciro Mazzarella, 51 anni, e Salvatore Barile, 38 anni, in quanto ritenuti gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso in qualità di vertici del noto clan Mazzarella e di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Fermo eseguito nella giornata di martedì 6 dicembre e in attesa di convalida, nelle prossime ore, da parte del Gip del Tribunale di Napoli.

Tutti e tre cugini di primo grado, guidavano -secondo la ricostruzione degli investigatori – le attività malavitose dello storico clan. Un triumvirato che vedeva Salvatore Barile (figlio di Luisa Mazzarella) e Ciro Mazzarella (figlio di Gennaro Mazzarella) avere un ruolo maggiormente apicale rispetto a Michele Mazzarella, scarcerato nell’estate 2020 dopo quasi 20 anni di carcere per omicidio.

I tre sono ritenuti gravemente indiziati di aver promosso, organizzato e partecipato al cartello criminale denominato clan Mazzarella, associazione di tipo mafioso storicamente radicata ed egemone in numerosi quartieri della città di Napoli, nonché in vari comuni della provincia, tra cui i quartieri di Forcella, Maddalena, San Giovanni a Teduccio, Connolo, Case Nuove, Mercato, Porta Nolana, San Gaetano ed i comuni di San Giorgio a Cremano, Portici, Pomigliano e Somma Vesuviana.

FERMO SCATTATO PER PERICOLO DI FUGA – Il decreto di fermo emesso dalla Dda di Napoli sarebbe scattato – così come appreso dal Riformista – perché sarebbe emersa, nel corso dell’attività di indagine di carabinieri e polizia, la volontà dei tre cugini di lasciare l’Italia.

MAZZARELLA FERMATO A PISA – Michele Mazzarella, dopo il blitz dei giorni scorsi relativo al racket delle bancarelle che ha portato all’arresto anche della madre Antonietta Virenti, 64 anni, ha provato a lasciare Napoli e il Rione Luttazzi dove viveva con la moglie Marianna Giuliano (figlia dell’ex boss di Forcella Luigi Giuliano) probabilmente perché sentiva il fiato sul collo degli inquirenti. Ma il figlio del boss defunto Vincenzo Mazzarella è stato fermato alla stazione di Pisa dalla polizia ferroviaria su imbeccata di carabinieri e polizia che seguivano passo dopo passo i movimenti del 42enne.

Inoltre – secondo quanto emerso nella indagini della DDA di Napoli – Salvatore Barile e Michele Mazzarella risultano gravemente indiziati di diversi episodi estorsivi commessi in danno di pregiudicati costretti a pagare una quota estorsiva al clan per lo svolgimento delle attività illecite nei territori di competenza criminale della predetta organizzazione criminale.

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.