Erano in assemblea, autorizzati dalla dirigente scolastica a discutere di cannabis e politiche di legalizzazione nell’ambito della campagna condotta in Italia dall’associazione “Meglio legale“, quando all’improvviso sono intervenute le forze dell’ordine, con la polizia che è entrata nell’aula ed ha identificato i rappresentati d’istituto.

Avviene nell’istituto Majorana-Cascino di Piazza Armerina, nell’Ennese, la città che ospita la Villa Romana del Casale. L’episodio, raccontato dall’edizione di Palermo di Repubblica, è accaduto nella giornata di mercoledì: come spiega un relatore dell’incontro, Pierluigi Gagliardi, “mentre con l’aiuto di alcune slide dibattevamo da remoto coi ragazzi, sono intervenute le forze dell’ordine. Troviamo che sia un fatto gravissimo e inaccettabile, mai successo prima nelle altre scuole”.

E quando gli studenti, in particolare i tre rappresentanti d’istituto e i due della consulta provinciale, hanno chiesto il perché di quella visita della polizia “la risposta degli agenti è stata ‘Le domande le facciamo noi’“, racconta a Repubblica la dirigente dell’istituto superiore Lidia Di Gangi, che sottolinea come l’assemblea fosse stata regolarmente autorizzata e che, nonostante l’interruzione, l’incontro si è comunque tenuto.

La polizia ha fatto il suo ingresso nei locali della scuola poco dopo le 9:30 chiedendo di parlare con la dirigente scolastica che, come lei stessa ha chiarito, non era in sede. “Sono stata contattata da uno dei docenti che è animatore digitale ed ha attivato un collegamento video. A quel punto un rappresentante della polizia – aggiunge Di Gangi – mi ha chiesto se l’assemblea che si stava svolgendo fosse autorizzata e io ho confermato“.

Secondo Di Gangi la polizia sarebbe intervenuta per una “segnalazione anonima” arrivata alla questura di Ennama resta da capire il perché. L’assemblea, ripeto, era stata regolarmente autorizzata da me così come il collegamento da remoto con l’associazione “Meglio Legale”, perché rientra in un percorso formativo che la scuola ha avviato da tempo“. La dirigente del Majorana-Cascino sottolinea quindi che “la scuola è parte lesa in tutta questa brutta vicenda”.

Vicenda che sbarcherà in Parlamento. Stefania Marino del Partito Democratico ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e la stessa iniziativa è stata annunciata dal collega del Terzo Polo Davide Faraone, estendendo però l’interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Faragone definisce quanto accaduto nell’istituto “un fatto molto grave che merita un approfondimento”. “L’irruzione di due agenti in borghese pone degli interrogativi su come si intende la democrazia nel nostro Paese. Ritengo il fatto molto grave perché, indipendentemente da come la si pensi nel merito, azioni come queste mettono in discussione il diritto alla manifestazione del pensiero, pietra angolare della nostra Costituzione e base della formazione degli studenti tra i banchi di scuola. È inammissibile che durante una assemblea di istituto, peraltro autorizzata, gli studenti ricevano la visita della Polizia. Ancora più impensabile è che alla domanda degli studenti perché fossero lì la risposta degli agenti sia stata: ‘Le domande le facciamo noi’, chiedendo le generalità a tutti gli studenti”, è l’accusa del deputato di Italia Viva-Azione.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia