Nuovo cambio di rotta per il commercio della “cannabis light“. Soltanto lo scorso 7 agosto un decreto governativo riguardante la sostanza, introduceva normative più restrittive per il commercio dei derivati e delle composizioni ad uso orale, includendo il cannabidiolo (CBD), ottenuto da estratti della cannabis, nella lista dei farmaci del Testo Unico sugli stupefacenti, impedendone così il libero commercio attualmente consentito nei negozi.

Quest’oggi il Tar del Lazio, su ricorso degli Imprenditori Canapa Italia (Ici), produttori e venditori che hanno contestato l’assenza  di parere al Consiglio superiore della sanità, ha emesso una sospensione sul decreto. 

L’udienza per esaminare approfonditamente la questione è stata programmata dai giudici amministrativi al prossimo 24 ottobre.

“A distanza di pochi giorni dalla doppia bocciatura dell’inumano ‘decreto Cutro‘, il Governo subisce l’ennesima sconfitta. Stavolta sul campo dei derivati della cannabis light. Un decreto antiscientifico, illogico, letale per la già fragile filiera italiana della canapa e dannoso per tutti quei cittadini che hanno trovato sollievo dall’utilizzo del CBD è stato spazzato via dalla magistratura amministrativa”. Così Federica Valcauda e Luca Marola della Direzione nazionale dei Radicali commentano il provvedimento del Tar.

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