Si aggrava la situazione nelle carceri italiane. Già allo stremo per via dell’emergenza sovraffollamento, negli istituti penitenziari la situazione è sempre più problematica a causa del Covid-19. Sarebbero infatti oltre 150 i detenuti risultati positivi al coronavirus nelle strutture del Paese. A lanciare l’allarme Gennarino De Fazio, segretario nazionale dalla UILPA, l’organizzazione sindacale della polizia penitenziaria.

“Mentre nel Paese la curva dei nuovi affetti da Covid-19 pare, fortunatamente, scemare con una certa costanza – ha dichiarato De Fazio – nelle carceri i contagi sembrano salire vertiginosamente. Mentre il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria continua a non rispondere a nostre richieste d’informazione, facendo sospettare che non abbia interesse alla trasparenza dei dati, dal bollettino di ieri del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale apprendiamo che sarebbero ben oltre 150 i detenuti attualmente positivi nei vari istituti penitenziari, senza sapere peraltro quanti di loro siano stati sottoposti a tampone; se si considera che erano 37 i positivi alla data del 6 aprile, la crescita sembra vertiginosa“.

Nelle prime settimane di emergenza coronavirus la questione delle carceri era esplosa in tutta la sua drammaticità. Proteste e rivolte, anche violente, erano scoppiate negli istituti di tutto il Paese dopo la sospensione dei colloqui con i familiari. Gli scontri avevano portato alla morte di 13 detenuti. Appelli, sull’emergenza carceri, erano stati lanciati da più parti: dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da Papa Francesco, dall’Unione delle Camere Penali, dalla Cassazione, da ong e associazioni. Ma negli ultimi giorni centrale, cavalcato dall’indignazione e dalla propaganda politica, è diventato il tema della scarcerazione dei boss.

De Fazio coglie anche questo aspetto nella sua nota: “Mentre l’attenzione mediatica viene catalizzata dalle scarcerazioni di detenuti al 41-bis, rischia di passare inosservato il preoccupante trend di crescita dei contagi in carcere, pure a dispetto della diminuzione dei ristretti, passati da 56.476 del 6 aprile a 54.168 registrati alla data di ieri; insomma: 2.308 detenuti in meno, ma ben oltre 113 positivi in più. Non conosciamo, peraltro, con precisione il numero dei contagiati fra gli operatori – continua De Fazio – attesa la reiterata reticenza del Dap, ma stimiamo che potrebbero essere almeno 300 quelli attualmente positivi. Per questo continuiamo a pensare che sia indispensabile una svolta nella gestione dell’emergenza sanitaria, così come una radicale rifondazione del sistema penitenziario”.

Antonio Lamorte

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