Impiegato di banca, 43 anni, con una forte passione per il mondo del food che lo aveva spinto ad aprire un account Instagram seguito da ben 13mila followers che leggevano e soprattutto guardavano le recensioni di piatti e ristoranti.

È il profilo di Davide Fontana, l’uomo che ha confessato il brutale omicidio di Carol Maltesi, la 26enne vicina di casa che durante la pandemia di Covid-19 era passata da commessa ad attrice hard tramite la piattaforma online Onlyfans.

Davide e Carol erano vicini di casa a Rescaldina, in provincia di Milano, e avevano avuto una relazione: forse proprio il movente ‘passionale’ potrebbe aver spinto Fontana all’omicidio della ragazza lo scorso gennaio, col ritrovamento del corpo avvenuto solamente il 20 marzo in una scarpata a Borno, in provincia di Brescia, orribilmente fatto a pezzi.

Per due mesi Fontana ha seguito un piano di estrema freddezza che lo ha spinto a fingere che nulla fosse accaduto: per settimane e settimane ha utilizzato lo smartphone di Carol per inviare messaggi a familiari e amici di lei, nonostante l’avesse fatta a pezzi nella sua abitazione, col corpo smembrato e conservato in una cella frigorifera a casa sua. Fontana che ieri si era anche presentato in caserma per dare informazioni sulla vicina di scomparsa.

Nella notte, quando dopo oltre tre ore di interrogatorio ha confessato l’omicidio della vicina, Fontana ha raccontato che nessuno in questi due mesi ha cercato Carol/Charlotte Angie, il nome d’arte utilizzato dalla 26enne sul web. “Solo la mamma con alcuni messaggi WhatsApp e l’ex compagno sempre con messaggi. Al telefono nessuno”, ha spiegato ai carabinieri, mentre al pm Lorena Ghibaudo ha aggiunto di aver “pagato l’affitto di casa sua” e di aver scelto di disfarsi del corpo a Borno per aversi passato dei giorni di vacanza in passato.

Foto Claudio Furlan/LaPresse
29 Marzo, 2022 Rescaldina, Italia
News
Omicidio di Carol Maltesi , l’abitazione di via Barbara Melzi 9
Photo Claudio Furlan / LaPresse
March 29, 2022 Rescaldina, Italy
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Murder of Carol Maltesi, the house in via Barbara Melzi 9

Un profilo di un uomo che si potrebbe definire “insospettabile”, dal lavoro in banca alla ‘celebrità socia’ fino al sito di food “Uomo alla coque”. Una vita normale che ha continuato a seguire regolarmente anche dopo l’omicidio, come sottolinea RivistaStudio: il 14 febbraio, dopo aver ammazzato la vicina, dato che secondo le prime indagini degli investigatori il decesso di Carol dovrebbe essere avvenuto alla fine di gennaio, Fontana pubblicava sul blog ‘Storie di Food’ una recensione dell’Osteria da zio Ninì. Un luogo, secondo l’articolo di Fontana, “dove poter mangiare abbondanti e ricchissimi piatti a base di pesce” e dove “come antipasti si possono scegliere delle cruditè davvero freschissime e di ottima qualità come i gamberi di Mazzara o gli scampi di Manfredonia, che ovviamente non potevo farmi scappare”.

La vittima, Carol Maltesi, era metà italiana e metà olandese. Originaria di Sesto Calende, comune nel Varesotto sul Lago Maggiore, a 20 anni aveva avuto un figlio: si era trasferita prima a Busto Arsizio e poi in provincia di Milano. Nel 2016 aveva cominciato a lavorare come commessa e fino al 2021 era stata impiegata in un negozio di profumi.

Il Corriere della Sera Milano ricostruisce che le difficoltà causate dall’emergenza Covid, la crisi economica, l’avevano avvicinata nel lockdown al porno. Aveva aperto un profilo Onlyfans, con i primi video casalinghi. La carriera nell’hard era cominciata con il nome d’arte Charlotte Angie ed era definita dagli ‘addetti ai lavori’ come “l’astro nascente dell’hard italiano”. In rete e in alcune locandine era annunciata la sua esibizione dal vivo un locale in centro a Milano, per un evento in programma dall’11 al 13 marzo, ma da giorni i suoi profili social risultavano inattivi.

Redazione

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