Charlotte Angie, all’anagrafe Carol Maltesi, è stata uccisa, fatta a pezzi, il corpo sezionato tenuto in un congelatore e abbandonato tra rovi e rifiuti in quattro sacchi neri. Sul truculento e terribile delitto la notte scorsa è arrivata una svolta: un uomo di 43 anni, Davide Fontana, è stato fermato. Avrebbe confessato ai carbinieri. Il corpo di Maltesi era stato ritrovato domenica 20 marzo in una scarpata a Borno, in provincia di Brescia.

Il giallo era cominciato da una segnalazione al media locale bsnews.it. A fornire un riscontro decisivo sull’identità della vittima erano stati sette degli undici tatuaggi riscontrati dal medico legale e divulgati dagli inquirenti. Angie era metà italiana e metà olandese, risultava sparita nel nulla da giorni. Era originaria di Sesto Calende, comune nel Varesotto sul Lago Maggiore. Aveva studiato alle ex orsoline e per anni aveva praticato danza ed equitazione.

A 20 anni aveva avuto un figlio. Si era trasferita prima a Busto Arsizio e poi in provincia di Milano. Nel 2016 aveva cominciato a lavorare come commessa e fino al 2021 era stata impiegata in un negozio di profumi. Il Corriere della Sera Milano ricostruisce che le difficoltà causate dall’emergenza covid, la crisi economica, l’avevano avvicinata nel lockdown al porno. Aveva aperto un profilo Onlyfans, con i primi video casalinghi. La carriera nell’hard era cominciata con il nome d’arte Charlotte Angie. Maltesi si esibiva anche dal vivo in locali a luci rosse.

Da venerdì 11 a domenica 13 marzo avrebbe dovuto tenere uno show al Luxy Club Milano ma non si era presentata. Era definita da diversi addetti ai lavori come “l’astro nascente dell’hard italiano”. Su Instagram, nel novembre 2020, in occasione della giornata mondiale contro la violenza di genere, aveva postato un video in cui parlava di violenza sulle donne, “non solo vittime di violenza fisica, ma anche psicologica, spesso nei riguardi delle altre donne. Me ne sono accorta quando sono diventata mamma”.

Da giorni i suoi social erano inattivi. Il suo telefono cellulare risultava staccato. A ritrovare il corpo un residente della zona, lungo una strada interna della Valcamonica, nella frazione di Paline di Borno, in provincia di Brescia, al confine con quella di Bergamo. Per prima ha visto la mano con le unghie curate, smaltate di lilla e glitter argento. Gli inquirenti hanno ricostruito che l’omicidio sarebbe avvenuto a gennaio. Fontana ieri si è presentato in caserma per dare informazioni sulla donna scomparsa.

Gli inquirenti hanno fatto sapere che le sue dichiarazioni “si rivelavano contraddette dalle emergenze investigative fino a quel momento acquisite”. L’uomo sarebbe allora crollato e avrebbe confessato. Ha 43 anni. È residente a Rescaldina, nel milanese. Bsnews, che ha seguito tutta la vicenda da vicino, ha scritto che era l’ex della donna. È accusato di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. Il provvedimento di fermo è stato messo dalla Procura della Repubblica di Brescia, dalla dottoressa Lorena Ghibaudo. L’automobile della donna era stata vista transitare nel territorio di Borno con un uomo alla guida lo scorso 20 marzo.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.