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Chi è Gianmarco Tamberi: l’oro olimpico che voleva giocare a basket e il riscatto a Tokyo dopo l’infortunio
Una medaglia d’oro che sa di rivincita, di rivalsa contro un destino cinico che cinque anni fa gli aveva impedito di participare ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro, dove puntava dritto al podio. Gianmarco Tamberi fa la storia del salto in alto italiano conquistando un oro ex aequo col qatariota Essa Mutaz Barshim, fermandosi dopo sette salti senza errori a quota 2.37.
‘Gimbo’ e Barshim, fatta fuori la concorrenza per la più preziosa delle medaglia, si guardano negli occhi e al giudice che chiede se vogliono oltre per lo spareggio dicono ‘no’, potendo iniziare i festeggiamenti.
Un oro che ha fatto esplodere di gioia e lacrime Gianmarco, 29 anni di Civitanova Marche, che sulla pedana di Tokyo aveva portato con sé per l’ultimo salto il gesso dell’infortunio patito nel 2016 a Montecarlo, nel corso della quale aveva stabilito il record italiano di 2,39 e che gli costò la partecipazione all’Olimpiade di Rio. Sul gesso campeggiava ancora la scritta ‘Road to Tokyo 2020’, col 2020 cancellato e sotto aggiunto ‘2021’.
GIMBO VOLA VERSO L’OROOOO🥇🇮🇹
Al primo tentativo, Gimbo Tamberi vola a 2.37 conquistando una storica medaglia d’oro in ex aequo con Barshim: sei nella storiaaaaaa! 🤩🤩💙#Tokyo2020 | #GiochiOlimpici | #HomeOfTheOlympics | #ItaliaTeam | #Athletics | #Tamberi pic.twitter.com/o3sBl3b0QD
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LA CARRIERA TRA VITTORIE E INFORTUNIO – Un percorso lungo e pieno di incidenti quello fatto da ‘Gimbo’ per arrivare a conquistare l’oro a Tokyo. Figlio d’arte, il padre Marco fu due volte primatista italiano e si giocò la finale delle Olimpiadi di Mosca del 1980, Gianmarco ha iniziato a frequentare le pedane del salto in alto a 12 anni. Un impegno controvoglia: il neo campione olimpico era infatti più appassionato del basket, che resta ancora oggi la sua ‘malattia’.
A 16 anni, complice i progressi e il padre, Gimbo sceglie definitivamente il salto in alto, anche perché riusciva già a saltare i 2 metri e 07.
Nel 2012 inizia la sua carriera di alto livello: a 20 anni finisce quinto agli Europei di Helsinki, stabilendo il minimo olimpico e conquistando il pass per il Giochi di Londra. Nel 2015 migliora per tre volte il record italiano, iniziando col 2.34, passando al 2.35 e finendo in 2.37.
Nel 2016 il primo titolo internazionale, col Mondiale vinto a Portland saltando 2.36, come nessun italiano prima di lui nella specialità. Ma il 2016 è anche l’anno della più grande delusione in carriera: l’infortunio alla caviglia patito al meeting di Montecarlo, dove saltò il suo primato personale a 2.39, gli costò infatti la partecipazione ai Giochi di Rio de Janeiro. Una beffa clamorosa: Gimbo aveva già vinto il meeting, l’infortunio arrivò infatti nel tentativo di andare oltre e superare quota 2.41.
Gimbo è tornato dopo due anni, nonostante il parere di molti medici di un infortunio troppo invalidante per tornare a gareggiare ad alti livelli. La forza di volontà non è invece mancata a Gianmarco, capace nel 2018 di tornare a saltare a quota 2.33 e di vincere il titolo europeo a Glasgow, in Scozia, con 2.35.
QUANTE EMOZIONI! 🥰🥰🥰
Si, Gimbo! Hai appena vinto l’oro, è tutto vero! 🥇💙🇮🇹#HomeOfTheOlympics | #Tokyo2020 | #Athletics | #HighJump | #Tamberi | #ItaliaTeam | #Gold pic.twitter.com/P3YxthPIES
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) August 1, 2021
LA VITA PRIVATA – Gianmarco è fidanzato con Chiara Bontempi e proprio il giorno precedente la partenza per Tokyo le ha fatto una proposta di matrimonio ‘social’, condividendo il video con suoi quasi 200 mila followers su Instagram.
Gimbo ha anche un passato da batterista: ha suonato infatti nel gruppo ‘The Dark Melody’ con un classico repertorio rock anni Settanta. Studente di Economia all’università Luiss di Roma, è recensente passato dalle Fiamme Gialle alle Fiamme Oro.
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