È indicata come Woman 1, prima della Woman 2 “pietra dello scandalo” per Donald Trump, ovvero l’ex pornostar Stormy Daniels. Nelle tredici pagine di incriminazione della procura distrettuale di Manhattan per l’ex presidente degli Stati Uniti c’è una seconda donna che rischia di costare carissimo al tycoon ricandidato alle primarie del Partito Repubblicano: Karen McDougal.

Ex “coniglietta” di Playboy, iconica rivista erotica statunitense fondata da Hugh Hefner, McDougal nelle carte dell’inchiesta viene indicata e si dichiara come fidanzata segreta di Trump quando l’imprenditore era appena diventato papà di Barron, il figlio avuto dalla moglie Melania nel 2006.

Anche qui, la storia di McDougal è simile a quella di Stormy Daniels e vede coinvolto il tabloid National Enquirer, il giornale che durante le presidenziali del 2006 pagò Stephanie Clifford (vero nome di Daniels) per una operazione di “catch and kill”, ovvero comprare la sua torbida storia che avrebbe inguaiato Trump e non pubblicarla.

American Media Inc (AMI), l’editore del tabloid, ha ammesso di aver pagato a McDougal 150mila dollari di diritti sulla sua storia per non renderla pubblica. Secondo l’accusa Trump, assieme al suo avvocato Michael Cohen (già condannato a tre anni di reclusione per il caso Daniels) e all’ex amministratore delegato di AMI David Pecker (amico di lunga data di Trump) avevano concordato un rimborso all’editore per comprare le rivelazioni dell’ex modella 52enne McDougal, già Playmate dell’anno di Playboy nel 1998, che ebbe con Trump una relazione clandestina andata avanti nel biennio 2006-2007.

McDougal, nata nell’Indiana e insegnante di scuola materna prima di iniziare la carriera da modella e Playmate, incontrò Trump in una festa in piscina nella Playboy Mansion di Hugh Hefner, boss e fondatore della rivista. In quel primo incontro il tycoon le chiese il numero di telefono e i due iniziarono a parlare spesso, fino ad un primo appuntamento per cena in un bungalow privato al Beverly Hills Hotel di Los Angeles. Lì inizio la loro relazione clandestina: i due si incontravano ogni volta che Trump era Los Angeles nello stesso albergo, nello stesso bungalow e ordinando, almeno per il tycoon, la stessa cena, ovvero bistecca e purè di patate.

L’ex modella racconterà che Trump le promise una casa a New York, la presentò anche ad alcuni membri della sua famiglia, fra i quali Donald Trump Jr e la sua ex moglie Vanessa, che allora era incinta. Il rapporto tra i due finirà però nell’aprile del 2007, a causa dei sensi di colpa e in parte anche per i commenti violenti e offensivi dello stesso imprenditore e futuro presidente degli Stati Uniti.

Ovviamente Trump ha negato ogni accusa, definendo le indagini a suo carico come una “persecuzione politica” e attaccando i procuratori coinvolti nell’inchiesta, da Alvin Bragg “pagato da Soros” a Letitia James fino a Jack Smith, impegnato nell’inchiesta sulle carte top secret portate dalla Casa Bianca a Mar-a-Lago, che ha definito un “pazzo”.

Redazione

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