L’aggressione di Luca Gobbo a Treviso era stata brutale. Un rimprovero a due ragazzini di 15 e 17 anni era bastato per far scattare una furia violenza incontenibile. Gobbo era intervenuto in vicolo Rialto per difendere una donna, che aveva rimproverato i due perché impennavano con le loro biciclette in una zona pedonale. I due hanno iniziato a offenderla, facendo anche un video con il cellulare.

Il rimprovero per gli insulti a una donna: poi l’aggressione brutale

Quando Gobbo è intervenuto, i due ragazzi si sono accaniti contro di lui, picchiando anche mentre era terra e lanciandogli un bidone in testa. Sono intervenuti anche i poliziotti, che a loro volta si sono dovuti difendere da un paio di tentativi di aggressione dei ragazzini. Il più grande dei due, un 17enne, è stato arrestato, il più giovane, un 15enne, è stato denunciato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

L’intermediazione del padre del 17enne e l’invito a cena

Il giorno dopo l’aggressione si è fatto avanti il padre del 17enne, che ha invitato Gobbo a cena a casa sua. Come riporta il Gazzettino, l’uomo ha chiamato Gobbo per conoscere le sue condizioni di salute. E gli ha proposto di vedersi: “Tra un mese – dice Gobbo – quando tornerò a Treviso, mi ha chiesto di andare a cena da loro per conoscere il figlio che mi ha colpito con calci e pugni. Per me sarebbe bellissimo”. Il 50enne spiega perché ha accettato quell’invito, fiducioso che il 17enne capisce nel frattempo perché ha sbagliato: “Mi piacerebbe parlargli e capire che è pronto a cambiare – dice Gobbo – e a pagare il suo prezzo alla giustizia”.

Redazione

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