Il nome scelto dal Gruppo Misto
Chi è Paolo Maddalena, il magistrato candidato al Quirinale dagli ex grillini
Nato a Napoli 85 anni fa, Paolo Maddalena è un ex magistrato e vice presidente emerito della Corte Costituzionale. Nei giorni scorsi il suo profilo è stato scelto dai parlamentari ex Movimento 5 Stelle confluiti ora nel Gruppo Misto e nella componente “Alternativa c’è”, di cui fanno parte poco più di 40 tra deputati e sanatori. “Per individuare una figura di alto profilo morale e tecnico da proporre per l’ormai prossima elezione del presidente della Repubblica, si è aperto un confronto tra parlamentari del Gruppo Misto di Camera e Senato all’opposizione, che ha portato all’indicazione del professor Paolo Maddalena”, si legge nella nota diffusa.
Maddalena è una “figura super partes, lontana da appartenenze politiche: ha messo al centro della sua opera di magistrato, docente universitario e giudice costituzionale (vice presidente della Consulta) la tutela dei beni pubblici demaniali, della legalità, della sovranità popolare e della nostra Costituzione. Per queste ragioni riteniamo possa essere una figura tra le più importanti sulla quale tutte le forze politiche potrebbero convergere. Le invitiamo ad esprimere il proprio voto per una personalità in grado di incarnare pienamente le caratteristiche di garante della Costituzione e dei diritti del popolo italiano”.
Chi è Paolo Maddalena?
Subito dopo la laurea (conseguita presso l’Università di Napoli nel 1958), Maddalena iniziò l’attività didattica e di ricerca nell’ambito del diritto romano, come assistente di Antonio Guarino. Libero docente di Istituzioni di diritto romano dal 1971, successivamente al suo ingresso in magistratura spostò i suoi interessi verso il diritto amministrativo e costituzionale. I principali risultati in questo settore hanno riguardato una nuova configurazione della responsabilità amministrativa e la tesi della risarcibilità del danno pubblico ambientale. Dopo avere insegnato per alcuni anni nell’Università degli Studi di Pavia, parallelamente al suo impegno come magistrato, dal 1991 al 1998 è stato titolare della cattedra Jean Monnet Diritto della Comunità Europea per il patrimonio culturale ed ambientale presso l’Università degli Studi della Tuscia a Viterbo. In questo periodo si è occupato, in numerosi scritti, anche dei profili istituzionali ed ordinamentali dell’Unione europea. Presidente dell’associazione di promozione sociale Attuare la Costituzione dal 2017. Dal 5 settembre 2019 è a capo della Consulta sul Debito del Comune di Napoli (Audit).
Maddalena è entrato nella Magistratura della Corte dei Conti nel 1971. Dopo un lungo periodo trascorso presso la Procura Generale, nell’ultimo periodo, dal 1995, è stato Procuratore regionale del Lazio della magistratura contabile. Ha avuto modo di applicare le tesi da lui prospettate in sede scientifica sia collaborando allo svolgimento di numerose istruttorie, in particolare su temi ambientali, sia svolgendo incarichi di diversa natura. Tra l’altro ha fatto parte del gruppo Ecologia e Territorio istituito presso la Corte suprema di cassazione, ed è stato Capo di gabinetto del ministro della Pubblica istruzione Gerardo Bianco (1989-1991) e Capo ufficio legislativo presso il Ministero dell’ambiente.
Dopo una lunga carriera nella quale ha coniugato l’attività di studio e ricerca nei settori del diritto romano, diritto amministrativo e costituzionale e diritto ambientale con le funzioni di magistrato, culminate con la nomina alle funzioni di presidente di sezione della Corte dei conti, il 17 luglio 2002 è stato eletto alla Corte costituzionale nella quota riservata alla magistratura contabile. Ha assunto le sue funzioni dopo aver giurato il 30 luglio dello stesso anno.
Il 10 dicembre 2010 è stato nominato vicepresidente della Corte dal neoeletto presidente Ugo De Siervo, carica nella quale è stato riconfermato il 6 giugno 2011 dal neoeletto presidente Alfonso Quaranta. Tra il 30 aprile 2011 e il 6 giugno dello stesso anno ha svolto le funzioni di presidente della Corte. Il suo mandato alla Consulta è giunto a termine il 30 luglio 2011.
Il 1 aprile 2014 è stato nominato esperto a titolo gratuito dal Sindaco di Messina Renato Accorinti, per le politiche di giurisdizione costituzionale per i beni comuni.[1] Nel 2016 ha espresso posizioni vicine al movimento No Cav schierandosi a favore della tutela delle Alpi Apuane. Il 16 gennaio 2022 viene indicato da 40 parlamentari, per la maggior parte fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle come candidato per l’elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2022.
Moneta parallela all’euro
In passato Maddalena propose una moneta parallela all’euro: “L’antico pensiero economico e produttivo di stampo keynesiano – scriveva il giurista – prevedeva una distribuzione della ricchezza anche alla base della piramide sociale. E il maestro di Mario Draghi, Federico Caffè, si ispirava agli insegnamenti di Keynes. Purtroppo il sistema di stampo keynesiano è stato trasformato in un sistema economico patologico e predatorio di stampo neoliberista. E il sistema neoliberista vuole tutta la ricchezza concentrata nelle mani di pochi: autostrade, frequenze televisive, acqua, rotte aeree. Il primo vero problema da affrontare, per uscire dalle crisi ambientale, sanitaria e economica nelle quali siamo caduti, è quello che riguarda il tema importantissimo, ma stranamente trascurato, della “creazione del danaro dal nulla”. La moneta non nasce in natura, ma è creata dalla mano dell’uomo, e, in pratica, o dallo Stato, o dalle banche, che al momento sono tutte private. E privata è anche la Bce che è oggetto di proprietà delle banche centrali private dei singoli Stati europei. Insomma utilizziamo una moneta a debito anziché una moneta a credito, emessa direttamente dallo Stato che, per giunta, ha anche la capacità, come suol dirsi, di “monetizzare il debito”, cioè di pagare i debiti con l’emissione di nuova moneta e non con la creazione periodica di nuovi debiti, come oggi avviene”.
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