Riaffiorano dettagli sull’omicidio di Chiara Poggi e sui concitati momenti, conditi da testimonianze ancora da giudicare attendibili, di quel lontano 2007. Se in un verbale poi ritrattato di Marco Demontis Muschitta si menzionava una bicicletta andare a zig-zag con in sella una ragazza con i capelli a caschetto biondi e in mano una sorta di “asta di metallo, color canna da fumo, con un’estremità a forma di pigna”, all’epoca dei fatti venne ascoltata dai carabinieri anche una sensitiva, episodio che in queste settimana in cui la posizione di Alberto Stasi, condannato per l’omicidio dell’ex fidanzata, qualcuno a Garlasco ricorda con un sorriso amaro.

Il racconto della veggente

La veggente scagionava di fatto lo studente di economia, ricostruendo nei minimi dettagli una visione realistica avuta in sonno. “Ho visto il film dell’omicidio di Chiara Poggi – riferiva alle forza dell’ordine -, ma non mi è apparso il volto dell’assassina”. Parlava di un killer di sesso femminile, la sensitiva lomellina, un’imprenditrice che da sempre raccontava delle sue doti paranormali. “Ho visto un’auto che si allontana da via Pascoli, al volante c’era un uomo che avrebbe aiutato l’assassina, una Peugeot 207 grigio-verde metallizzata”. Una visione nitidica, con al centro una donna arriva in sella ad una bicicletta nera: “Ha spinto il cancelletto che era già aperto ed è entrata, aveva in mano una borsa di plastica che sembrava pesante. Ho percepito che dentro c’era l’arma del delitto”. Poi il racconto dettagliato, riportato al tempo da La Provincia Pavese. L’apertura della porta d’ingresso, Chiara di spalle nel corridoio e l’aggressione: “ho visto l’assassina con i vestiti intrisi di sangue con un telefono cellulare in mano. Stava chiamando qualcuno forse per farsi aiutare”.

Chiara “aveva scoperto qualcosa”

A detta della donna Chiara era stati uccisa per motivi che riguardavano il denaro: “Aveva scoperto qualcosa di importante, un segreto che l’ha portata alla morte”. La visione proseguiva con l’assistenza di una persona fidata che avrebbe facilitato la fuga e la distruzione delle prove dopo il delitto. Un’auto che usciva da via Pascoli con al volante un uomo.

Sempio unico indagato?

Oggi, come ricorda l’avvocato Francesco Compagna, legale di Marco Poggi, fratello di Chiara: “Si è deciso di estendere la ricerca di dna anche a soggetti femminili perché i quesiti non riguardano solo il reperto delle unghie, con la rivisitazione e rivalutazione della perizia De Stefano, che contiene solo dna maschili”. Il nuovo filone d’inchiesta vede al momento come unico indagato Andrea Sempio.

Redazione

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