Un camper all’ingresso delle scuole per parlare di chirurgia estetica. È questo l’oggetto della polemica scoppiata in città dopo l’iniziativa promossa dall’assessore regionale alla scuola Lucia Fortini nell’ambito del progetto “In forma”. Iniziativa, illustrata due giorni fa dal chirurgo Francesco D’Andrea e sostenuta dall’assessorato all’Istruzione della Regione Campania, che nasce dalla polemica lanciata dal Centro Italiano Femminile (Cif) e da molti utenti dei social network che stanno pesantemente contestando i luoghi per parlare di chirurgia estetica alle ragazze di 15-16 anni. «Una pessima iniziativa» commenta il Cif sottolineando che ai ragazzi vengono già «continuamente proposti modelli di discutibile perfezione».

Il Cif sottolinea, nel contestare il progetto, che nella Napoli con la più alta dispersione scolastica d’Italia e nella Campania maglia nera per l’obesità infantile, «è assolutamente necessario occuparsi di ben altre questioni: promuovere una corretta alimentazione, ad esempio, promuovere lo sport e finanziare strutture affinché anche nelle scuole lo si possa praticare seriamente». Travolta dalle critiche, l’assessore Fortini ha provato a spiegare che «i temi non sono quelli di interventi di chirurgia estetica anzi, il contrario, è per far capire che se fai un intervento in età precoce fai grossi errori. Ricordo anche che le scuole non consentirebbero di far entrare camper a favore della chirurgia estetica, ma con questi camper parliamo della chirurgia estetica che può essere pericolosa e spesso questi ragazzi si affidano a persone non professionali che fanno cose pericolose. Mi dispiace – ha aggiunto l’assessore – che il testo sia stato travisato nell’idea trasmessa, perché l’idea era proprio l’opposto. Lavoriamo per far capire ai ragazzi i danni che possono essere provocati. Forse il post non è stato scritto in maniera non chiara».

Tentativo non proprio andato a buon fine. E così sulla questione è intervenuto il sottosegretario alla Pubblica Istruzione Rossano Sasso. «Ho letto con enorme sconcerto dell’improvvida iniziativa della Regione Campania. Davvero un modo bizzarro di utilizzare i soldi dei contribuenti e un clamoroso errore dal punto di vista educativo – ha tuonato Sasso – ai nostri figli dovremmo rivolgere messaggi di accettazione delle proprie e altrui diversità, non certo invitarli a un ricorso sistematico al bisturi per rincorrere le mode e i canoni estetici del momento. L’assessore Lucia Fortini, promotrice dello sconclusionato progetto, ha cercato poi di aggiustare il tiro: troppo tardi, “la toppa è peggio del buco”. Mi aspetto altresì – conclude Sasso – una sollevazione delle parlamentari e delle intellettuali di sinistra, che immagino reagiranno con massimo sdegno e non si faranno condizionare dall’appartenenza politica dell’autrice di un tale scivolone».

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Giornalista napoletana, classe 1992. Affascinata dal potere delle parole ha deciso, non senza incidenti di percorso, che sarebbero diventate il suo lavoro. Segue con interesse i cambiamenti della città e i suoi protagonisti.