Lo ha stabilito l'autopsia
Samantha morta in casa dopo il ritocco al seno: “Nel sangue un notevole quantitativo di silicone”

Samantha Migliore è morta lo scorso 21 aprile a Maranello (Modena) tra le braccia del marito, dopo un ritocco al seno effettuato in casa. E oggi è stato comunicato il primo esito dell’autopsia, durata circa 5 ore: nel sangue della 35enne è stato trovato un notevole quantitativo di silicone.
Un riscontro- che dovrà essere confermato dalle conclusioni finali, depositate in 90 giorni, e da ulteriori accertamenti- ma che sembra stabilire il collegamento tra le azioni della sedicente estetista a cui la donna si era rivolta, la 50enne transessuale brasiliana Pamela Andress, e il suo decesso.
“Ritengo che con l’esame di oggi – commenta l’avvocato Daniele Pizzi, che rappresenta il marito di Samantha Migliore e che ha partecipato all’accertamento medico legale con il consulente di parte, il professor Arnaldo Migliorini – sia stata accertata la responsabilità della morte“.
L’inchiesta sulla morte della donna
Stando a quanto emerso, il silicone sarebbe stato iniettato direttamente in un vaso sanguigno: nessuno shock anafilattico quindi, come si era ipotizzato all’inizio. Si attendono ora i risultati degli esami tossicologici ed istologici, che potranno dare risposte più approfondite.
L’inchiesta, affidata ai carabinieri, è per esercizio abusivo di professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di altro reato. L’indagata, che dopo aver praticato l’iniezione per il ritocco al seno si era allontanata da casa della vittima, si era poi presentata alla caserma dei carabinieri di Cento, in provincia di Ferrara, il giorno dopo la tragedia. Aveva dichiarato di aver preso questa decisione dopo aver letto della morte di Samantha dal web.
Pamela Andress, nome d’arte della transessuale di origine brasiliana, di professione stilista e organizzatrice di eventi, aveva già praticato un trattamento simile alla donna in passato, nonostante non abbia alcuna qualifica per effettuare operazioni così delicate. Anche in quel caso si era recata in un appartamento e non in una struttura sanitaria.
“Quando lei si è sentita male mi ha chiamato in camera dicendo che doveva fare una telefonata e poi è scappata” aveva spiegato il marito di Samantha Migliore, Antonio Bevilacqua detto Tony. Ma la donna, sentita dai carabinieri, aveva respinto le accuse sostenendo di essersi allontanata dopo che l’ambulanza era già stata chiamata e che quindi non sarebbe fuggita.
Come riporta Il Corriere della Sera, gli inquirenti stanno cercando di ricostruire i momenti successivi alla morte della 35enne: le indagini riguardano anche i tabulati telefonici, per capire i suoi movimenti. “Il marito di Samantha – ha ripetuto l’avvocato Pizzi in questi giorni – chiede giustizia e verità. Vuole capire cosa è successo a sua moglie e che questo venga sancito anche a livello giudiziario e procedurale.”
Tony e Samantha- entrambi di origine napoletana- erano convolati a nozze lo scorso 12 marzo. Lei, madre di 5 figli avuti da relazioni precedenti, era miracolosamente scampata a un’aggressione dell’ex compagno. Nel novembre 2020 lui si era infatti presentato con un mazzo di rose e una pistola e aveva tentato di ucciderla.
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