“Mio padre non si è suicidato, è stato ammazzato”. E’ lo sfogo sui social di Carolina Onorato, figlia di Angelo Onorato, l’architetto di 56 anni trovato morto nel primo pomeriggio di sabato 25 maggio a Palermo. Il cadavere era seduto al posto guidatore della Range Rover quando è stato trovato dalla moglie Francesca Donato, europarlamentare e vice segretaria della Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro, e dalla figlia, arrivate sul posto (via Minutilla, la bretella parallela all’autostrada per l’aeroporto di Palermo) dopo aver localizzato il suo cellulare.

La figlia, ascoltata dalla Squadra Mobile della Questura di Palermo (che indaga sull’accaduto sotto il coordinamento della Procura) insieme alla madre, ha affidato ai social il suo pensiero: “Sono state dette cose inesatte, quindi sento la necessità di specificare come stanno le cose: mio padre non si è suicidato, è stato ammazzato”. Angelo Onorato “non era una persona che avrebbe mai lasciato la sua famiglia così, e soprattutto, per come io stessa insieme a mia madre l’abbiamo trovato. Vi dico che non è stato un suicidio ma un omicidio” aggiunge in un post pubblicato sui social. “Che nessuno osi dire o anche solo pensare che mio padre si sia suicidato”, prosegue la Carolina, che ringrazia “davvero tutti per i messaggi di conforto. Perdonatemi se non rispondo”.

Il ritrovamento del cadavere di Onorato: l’appuntamento

Angelo Onorato, architetto che a Palermo gestiva anche un negozio di abbigliamento, stava andando a Capaci nella mattinata di sabato 25 maggio per un “appuntamento“. Il suo cadavere è stato ritrovato da moglie e figlia, poco dopo le 15, all’interno della sua auto: era alla guida, aveva ancora la cintura di sicurezza, intorno al collo aveva una fascetta di plastica ben stretta e il tallone del piede destro era poco fuori dal mocassino. Sulla camicia una chiazza di sangue che in un primo momento aveva spinto moglie e figlia a ipotizzare l’uccisione a colpi d’arma da fuoco, circostanza successivamente smentita dopo i primi rilievi da parte di medico legale e polizia Scientifica. “Morte per soffocamento” il primo verdetto. Sul corpo non sono stati trovati segni di violenza. Al vaglio le immagini delle telecamere presenti sia nella zona che nelle immediate vicinanze alla ricerca di ulteriori dettagli.

Il giallo: omicidio o suicidio?

Saranno gli esiti dei rilievi della Squadra Mobile, così come i risultati dell’autopsia sul corpo di Onorato, a far luce sul decesso dell’uomo. In un primo momento gli agenti avevano pensato al suicidio dopo aver trovato l’auto in ordine e la sola fascetta stretta intorno al collo dell’imprenditori. Poi ulteriori accertamenti hanno la pista del suicidio. Lo sportello posteriore del Range Rover era aperto e sono state rilevate impronte sulla maniglia interna. Impronte che verranno analizzate nelle prossime ore e potrebbero essere anche riconducibili alle persone, in primis moglie e figlia, che utilizzavano la vettura.

Da qui resta aperta la doppia ipotesi: Onorato potrebbe essersi ucciso stringendosi alla gola la fascetta oppure potrebbe essere stato ammazzato da qualcuno che era in auto con lui. In questa circostanza sarebbero almeno due le persone entrate in azione: l’omicida posizionato sul sedile posteriore e un complice sedutosi davanti, lato passeggero. Ipotesi quest’ultima che non convince appieno gli investigatori soprattutto dopo i rilievi effettuati sul cadavere di Onorato. L’assenza di segni di violenza, escludono una possibile difesa nel corso della presunta aggressione avvenuta alle spalle.

Onorato, il movente economico

Moglie e figlia hanno ricostruito gli ultimi giorni di vita di Onorato. Per l’europarlamentare era “preoccupato” anche se non avrebbe fornito ulteriori dettagli sulla questione. L’architetto-imprenditore era titolare di un grosso negozio di arredamento e gestiva diversi cantieri di ristrutturazione. Secondo quanto emerso in questa prima fase di indagini, la vittima aveva difficoltà economiche non tanto relative a debiti ma a crediti non ancora riscossi che, di conseguenza, avrebbero creato grosse difficoltà nel saldare fornitori e altre spese.

Morte Onorato, la lettera consegnata all’avvocato

Così come riferisce Repubblica, sabato sera, a poche ore dall’omicidio, un amico avvocato di Onorato si presenta negli uffici della Questura con una lettera dell’imprenditore, in cui si parla di debiti e difficoltà economiche. “Qualche tempo fa, Angelo mi disse: ‘Se succede qualcosa, fai avere questa lettera a mia moglie”.

La lettera: “Rapporti con persone poco raccomandabili”

Nella lettera l’architetto avrebbe scritto alla famiglia che stava affrontando un momento difficile e che se gli fosse successo qualcosa si sarebbero dovuti rivolgere all’avvocato “che conosce tutta la situazione”. Il legale, un tributarista, è stato sentito ieri dalla polizia. Nel biglietto ci sarebbero anche indicazioni generiche su chi avrebbe potuto danneggiarlo. Nella missiva infatti Onorato riferisce di avere dei “rapporti con persone poco raccomandabili” e dice al legale: “se succede qualcosa consegni questa lettera a mia moglie”. Nella lettera, in cui spiega di essere in “difficoltà economiche“, c’è anche un elenco dei beni da lui posseduti e di alcuni crediti che avanza.

Redazione

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