Saranno le autorità di Los Angeles a stabilire le cause che hanno provocato l’incidente dell’elicottero su cui viaggiava la leggenda dell’Nba Kobe Bryant, precipitato nei pressi di Calabasas, a nord ovest di Los Angeles. A bordo viaggiavano il 41enne ex cestista dei Los Angeles, la figlia Gianna, di 13 anni, altri sei passeggeri e il pilota. Kobe Bryant e la figlia si stavano dirigendo in elicottero alla Mamba Academy per un allenamento mattutino.

Al momento non è chiaro se il ‘Black Mamba’ sia morto sul colpo o per l’incendio che si è sviluppato dopo l’impatto al suolo. Alcuni scatti pubblicati dal sito americano TMZ, il primo a pubblicare la notizia, strano una colonna di fumo da una zona collinosa della contea di Los Angeles.

LA NOTA UFFICIALE SULL’INCIDENTECon un comunicato stampa Daryl Osby, capo dei Vigili del Fuoco della Contea di Los Angeles, ed Eliot Simpson, rappresentante dell’agenzia investigativa del Governo USA NTSB, hanno rilasciato le prime dichiarazioni sull’accaduto: “Alle 9.47 (18.47 italiane, ndr) di questa mattina il 911 ha ricevuto una telefonata: segnalavano un elicottero che ha preso fuoco. A bordo dell’elicottero c’erano nove persone: il pilota e altre otto. Al momento, però, è del tutto inappropriato identificare i soggetti con il loro nome, lo faremo in una fase successiva. Per quanto riguarda le cause dell’incidente, è di competenza della NTSB (un’agenzia investigativa indipendente del Governo USA, che indaga sugli incidenti relativi ad aerei, navi, treni e gasdotti, ndr) spiegare certe sfumature. Siamo in attesa delle loro comunicazioni”

“Pompieri e paramedici hanno collaborato sul luogo dell’incidente, abbiamo optato per l’intervento dei secondi per provare a individuare eventuali sopravvissuti. Abbiamo impiegato un’ora per spegnere l’incendio, la presenza di magnesio ha di gran lunga peggiorato la situazione determinando un aumento delle fiamme. Prima di procedere con qualsiasi annuncio relativo alle persone che erano a bordo, attendiamo la fine delle indagini”.

Bryant, che ha chiuso la carriera nel 2016 ed è il quarto giocatore tra i migliori marcatori della storia dell’Nba con 33.643 punti, lascia la moglie Vanessa e le altre tre figlie: Natalia, Bianca e Capri, nata a giugno.

Redazione

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