“Papa Francesco è tornato alla casa del padre”. Con queste parole il Vaticano ha dato la notizia della morte del Pontefice Jorge Mario Bergoglio, 88 anni. È stato il cardinale Kevin Farrell a rendere pubblico, con voce commossa, l’annuncio della scomparsa di del Santo Padre: “Fratelli e sorelle carissimi – ha dichiarato – è con grande dolore che vi comunico la morte del nostro Santo Padre, Francesco. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.

Come è morto Papa Francesco

Il decesso è avvenuto questa mattina alle ore 7:35. Da tempo le condizioni del Santo Padre erano difficili: lo scorso 14 febbraio era stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale, ed era stato dimesso il 23 marzo dopo 37 giorni. La sua ultima apparizione pubblica risale a ieri, quando era riuscito a presenziare alla messa di Pasqua, incontrando poco dopo le 11:30 a Casa Santa Marta il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance per gli auguri.

Il cardinale ha ricordato la vita del Pontefice come una testimonianza di totale dedizione al servizio di Dio e della Chiesa, sottolineando come Francesco abbia incarnato con fermezza, umiltà e amore universale i valori del Vangelo, ponendo particolare attenzione agli ultimi, ai poveri e agli emarginati. “Con il cuore colmo di riconoscenza – ha concluso – affidiamo l’anima di Papa Francesco all’infinita misericordia del Dio Uno e Trino, grati per l’esempio luminoso che ci lascia come autentico discepolo di Cristo”.

Il Papa questa mattina è morto nel suo appartamento a Casa Santa Marta ha poi spiegato la sala stampa vaticana rispondendo alle domande dei giornalisti senza specificare in quale ambiente preciso il Pontefice è deceduto. Il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni aggiunge poi che “la traslazione della salma del Santo Padre nella Basilica vaticana per l’omaggio di tutti i fedeli potrebbe avvenire mercoledì mattina, 23 aprile 2025, secondo le modalità che verranno stabilite e comunicate domani, a seguito della prima Congregazione dei Cardinali”. Alle 20 il rito della constatazione della morte e la deposizione nella bara.

“Ictus causa morte”

Secondo le indiscrezioni che circolano in Vaticano, così come riporta il Corriere.it, è un ictus la causa della morte di Papa Francesco. Nelle prossime ore la Santa Sede diramerà una nota ufficiale in cui verrà indicata la causa del decesso. Come fa sapere la sala stampa della Santa Sede per conoscere le cause della morte di Bergoglio bisognerà attendere la constatazione di questa sera alle 20.

“Si muore per arresto cardiaco”

Contattato dall’Adnkronos, Claudio Micheletto, direttore Uoc Pneumologia presso l’Azienda ospedaliera universitaria integrate di Verona e presidente dell’Associazione pneumologi ospedalieri, spiega che “nei giorni scorsi abbiamo visto il Papa con i naselli per l’ossigeno, rientrava – come abbiamo sempre detto – tra i pazienti con una insufficienza respiratoria che è una condizione seria. Poi la differenza la fa la salute del cuore, ma con bassi valori di ossigenazione il cuore può andare in sofferenza e si muore per un arresto cardiaco che è la conseguenza di una crisi respiratoria acuta”.

Il ricovero in ospedale e la visita ai detenuti

Papa Francesco che negli ultimi mesi ha dovuto combattere con una polmonite aggressiva che l’ha costretto al ricovero al Gemelli per oltre un mese, tra febbraio e marzo. Per l’esattezza viene ricoverato il 14 febbraio 2025 dopo che la bronchite si aggrava e si trasforma in una complessa infezione polmonare e doppia polmonite. Il 28 febbraio 2025: i medici valutano brevemente la possibilità di sospendere le cure dopo una crisi respiratoria, ma decidono invece di seguire una terapia aggressiva che comporta il rischio di danni agli organi. Il 23 marzo 2025 viene dimesso dall’ospedale dopo 38 giorni di cure, ma all’inizio della giornata appare debole e fragile quando si affaccia al balcone per salutare la folla.

Nonostante le precarie condizioni di salute, Bergoglio non demorde e il 17 aprile 2025, ancora convalescente da una doppia polmonite, mantiene la sua tradizione del Giovedì Santo di trascorrere del tempo con i meno fortunati, visitando i detenuti del carcere Regina Caeli di Roma. Sebbene affermi di non poter compiere il rito della lavanda dei piedi a 12 persone in segno di umiltà, aggiunge di voler stare con loro e “fare ciò che Gesù ha fatto nel Giovedì Santo”.

Il Papa degli ultimi

È difficile in queste ore non vedere un intreccio misterioso e potente tra la Pasqua celebrata nella liturgia – solo poche ore fa – e quella vissuta nella carne e nella fede da Francesco. Un uomo che non ha mai voluto essere semplicemente un “capo”, ma un pastore. Che ha osato inchinarsi per chiedere la benedizione del popolo di Dio, nel giorno della sua elezione. Che ha aperto le porte della Chiesa, spalancandole agli ultimi, ai migranti, ai carcerati, ai lontani, ai dimenticati. Che ha cambiato lo stile del pontificato, portandolo dalla curia alle periferie, dalle formule ai gesti, dalla teoria all’abbraccio.

Redazione

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