L’avvocato del popolo, professore universitario, con qualche problema di italiano. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è incappato in un doppio strafalcione grammaticale che emerge da un video tratto dall’incontro pubblico tenuto il 9 agosto scorso dal premier a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, per un’intervista con il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino, nell’ambito dell’evento ‘La Piazza’.

Dal palco Conte parla di immigrazione, tema sul quale il suo governo non ha ancora cancellato i decreti sicurezza targati Matteo Salvini, e in una frase si spinge a dichiarare: “Non possiamo tollerare che arrivano dei migranti addirittura positivi e vadino in giro liberamente”.

In poche parole un doppio errore sul congiuntivo che ricorda il “Batti lei” di Fantozziana memoria. Come se non bastasse, a peggiorare la situazione già precaria per la gaffe grammaticale, anche il senso delle parole pronunciate da Conte: quel “addirittura positivi” come ulteriore stigma nei confronti dei migranti, una sorta di aggravante. Una posizione che rimanda ai tempi del governo Conte 1, quando al ministero dell’Interno c’era l’ex alleato sovranista Matteo Salvini.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia