Coprifuoco alla movida. Da giorni sulla scrivania del sindaco Gaetano Manfredi, il provvedimento è stato firmato. E Confcommercio fa sapere che è al vaglio l’ipotesi di presentare un ricorso. L’ordinanza prevede la chiusura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che ricadono nelle zone maggiormente frequentate – Chiaia-Posillipo, Bagnoli, Vomero, Centro Storico e Ferrovia – alle due del venerdì e del sabato e all’una dalla domenica al giovedì. È questa la strategia scelta dal primo cittadino per cercare di arginare gli episodi violenti e il caos che esplode in città durante il week end: chiudere prima i locali.

L’ordinanza avrà il carattere della contingibilità e dell’urgenza e una durata limitata a 4 mesi, a partire da giovedì 17 febbraio. Una misura che «si è resa necessaria per porre rimedio allo stato di totale anarchia nella quale la città è stata ridotta in questi anni – ha spiegato il sindaco Gaetano Manfredi – La strada migliore per non scontentare nessuno sarebbe stata non adottarla». E, infatti, nonostante il tentativo del primo cittadino di convincere tutti che l’ordinanza sia la mossa giusta, Confcommercio che da settimane aveva cercato un dialogo con l’amministrazione comunale per trovare soluzioni diverse alla chiusura anticipata dei locali, ha minacciato di fare ricorso.

«La limitazione drastica degli orari appare come una inutile punizione nei confronti degli esercizi, senza contribuire al contrasto alla cosiddetta “Malamovida”, tanto è vero che una simile limitazione non è stata adottata nelle altre grandi città interessate da questo fenomeno – ha fatto sapere Confesercenti – Nulla impedirà ai giovani di consumare alcolici in modo incontrollato in strade e piazze, come accade già adesso. Stiamo valutando, insieme agli associati, l’opportunità di fare ricorso contro l’Ordinanza».

Non si sono fatte attendere nemmeno le polemiche dei consiglieri comunali che occupano i banchi dell’opposizione. Alessandra Clemente (Misto) ha invitato a «superare la logica dell’imposizione di limiti orari alle attività, sanzionando invece più severamente quanti somministrano alcolici ai minorenni». Per Catello Maresca (Gruppo Maresca) la situazione «è frutto dell’incapacità della precedente amministrazione di intervenire in maniera decisa e con controlli adeguati».

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.